Tlc: il re è nudo

Mentre le reti di nuova generazione avanzano, la situazione per gli ex incumbent non è proprio semplice. Men che meno per Telecom.

Ci sono convegni dove le chiacchiere sono spesso inutili e altri che ti
danno in diretta il polso della situazione e che ti fanno dire, come è successo
l’altra settimana in Bocconi con il convegno sulle tlc, che il re è nudo.


Lo dice Stefano Quintarelli sul suo blog ma lo hanno pensato
in molti dopo avere ascoltato le relazioni dei partecipanti.

Quello più
libero di parlare, visto che se ne è andato a lavorare nell’investment banking,
è stato Francesco Caio che ha tratteggiato una situazione quanto meno difficile.

In sintesi, davanti alle società di tlc ci sono investimenti nell’ordine di
svariati miliardi (da 8 a 15, secondo Corrado Calabrò) per costruire il Next
generation network, la rete full-Ip.

Contemporaneamente è cambiata la
situazione di mercato; i prezzi sono in discesa e i margini si assottigliano. I
bilanci degli incumbent (Telecom Italia) sono stagnanti e tutti sono fortemente
indebitati.

Secondo i dati pubblicati su Nova 24 da Ferdinando Pennarola
e Francesco Sacco, due docenti della Bocconi intervenuti al convegno, gli
incumbent europei continuano a guadagnare bene ma hanno un indebitamento medio
di 24 miliardi di euro con i 51 di Telefonica e 1,5 miliardi di Telia Sonera che
fa invidia a tutti.

D’altronde, un terzo dei 750 miliardi di corporate
bond in circolazione arrivano proprio dalla società telefoniche. In questa
situazione di per sé non proprio positiva l’Italia ci aggiunge un ulteriore
fattore negativo che consiste nella situazione di Telecom. Pistorio rimarrà? E
che fine farà il management che sta gestendo l’azienda?

Il giorno dopo
il convegno Repubblica riparlava di Galateri di Genola (un manager finanziario,
non industriale questo bisogna ricordarlo) al vertice della società telefonica.

Nei giorni successivi altri hanno provveduto a difendere Pistorio, ma la
situazione è in movimento visto che il cambio in Mediobanca dovrebbe lasciar
libero proprio Galateri Di Genola.

Intanto il Next generation network
incombe.

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