Le Pmi clienti principali del Sistema dell’innovazione

Idc traccia un quadro dei centri dedicati al trasferimento tecologico per le imprese e la Pubblica amministrazione

I tre parchi scientifici e tecnologici del Veneto, Galileo di Padova, Star di
Verona e Vega di Venezia, hanno deciso di unire le loro forze hanno deciso di
unire le loro forze per creare il primo parco scientifico multipolare del
Veneto. L’iniziativa punta a coordinare meglio le attività dei
parchi
che rappresentano una cerniera tra università e mondo produttivo
nell’ottica di fornire attività e servizi innovativi alle imprese. E’ l’ultima
novità che arriva dal mondo dell’innovazione, un sistema forse ancora poco
conosciuto da molte imprese che potrebbero trovare aiuto per avvicinarsi a passi
un po’ più sicuri all’introduzione delle nuove tecnologie nei processi
produttivi.



Il sistema è complesso e secondo i
dati dell’Istituto per la promozione industriale in Italia esistono 8 stazioni
sperimentali, 50 parchi scientifici e tecnologici, 34 uffici di trasferimento
tecnologico e incubatori universitari, 31 Business innovation center, 45 aziende
speciali e laboratori di analisi delle Cciaa, 49 agenzie per lo sviluppo del
territorio , 56 centri tematici, 27 centri multisettoriali per un totale di 300
strutture.





Un numero ampio di strutture che ha però un problema di visibilità come ha osservato la società di ricerca Idc nel suo rapporto “Il sistema dell’innovazione in Italia: Ict e Società dell’Informazione”. Senza contare che difficilmente uesti enti riescono a
realizzare delle sinergie tra loro e che manca “una cultura
politica di valutazione ex post, basata sulla definizione di obiettivi chiari e
misurabili”
.


Al di là dei problemi e dell’incremento
dell’efficienza del sistema il sistema dell’innovazione, come spiega il report
di Idc oggi comprende i distretti tecnologici, fondazioni o società consortili
specializzati in una determinata area tecnologica, con l’obiettivo di favorire
la collaborazione tra grandi, piccole e medie imprese, su progetti innovativi,
la crescita di aziende eccellenti e l’evoluzione delle piccole e medie
imprese.


Gli Uffici di trasferimento
tecnologico

(Utt) sono strutture promosse dalle università con lo scopo di valorizzare la ricerca accademica attraverso lo sfruttamento di brevetti, cessione di licenze, costituzione e incubazione di imprese e spin-off. Gli Industrial liason offices (Ilo) sono un tipologia di Utt.

I parchi scientifici e poli tecnologici sono enti di
sostegno allo sviluppo innovativo del territorio locale. Spesso comprendono
incubatori d’impresa. Sono la tipologia più consolidata di attori del technology
transfer territoriale.


Accanto a questi attori, il report di Idc indica le stazioni sperimentali per l’industria, i Business innovation centre, aiende speciali e laboratori delle camere di commercio, agenzie per lo sviluppo del territorio e centri tematici e multisettoriali.

Un lungo elenco di enti che, secondo l’indagine del Riditt (Rete italiana per la diffusione dell’innovazione e il trasferimento tecnologico alle imprese) si rivolge nel 68% dei casi alle aziende e per il resto alla Pubblica amministrazione. Sono enti utili soprattutto alle Pmi che rappresentano l’80% della “clientela”, mentre solo una su cinque aziende
appartiene alla grande impresa.

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