Bsm, allineare persone processi e tecnologie

Secondo Bmc Software, con il Business service management le società possono meglio adeguare le strategie per supportare la propria attività

Diverse organizzazioni presenti all’interno delle aziende It sono alle prese con le conseguenze di un modello disorganico nella gestione di strumenti e di best practice. Questa realtà ha condotto a un aumento nell’adozione delle It Infrastructure Library (Itil), un insieme di best practice, che stabilisce degli standard industriali per la gestione dell’It.


Affrontiamo il tema con Walter Ciacci, Idm manager della filiale italiana di Bmc Software, azienda attiva nel settore del Business service management (Bsm), che pone al centro i fondamenti Itil e fornisce un insieme di best practice che possono essere messe in opera congiuntamente con il rilascio di soluzioni aziendali, per aiutare a risolvere le sfide attuali dell’It: consentire, cioè, alle organizzazioni di allineare meglio le proprie strategie dedicate, al fine di supportare adeguatamente il business.


«In qualità di utenti di It e di risorse informatiche, piuttosto che di utenti dei servizi di business, le persone rappresentano il fulcro del successo per una strategia It – osserva Ciacci -. Infatti, un’azienda è caratterizzata dai servizi e dai prodotti che è in grado di fornire, non dai sistemi che permettono di farlo. Quindi, l’attenzione delle imprese nei confronti dell’It fine a se stessa rappresenta un errore. Il Business service management offre, invece, un approccio sistematico alla gestione dell’It da una prospettiva di business. Un’implementazione di Bsm di successo comprende le persone, i processi e le tecnologie. Inoltre, con l’attenzione principale dell’It sulle ultime due discipline, la componente “persone” è spesso trascurata. Invece attraverso l’integrazione di una soluzione di Identity management all’interno di una strategia It, non solo è possibile determinare l’impatto sui servizi di business, ma ci si troverà anche in condizione di poter individuare coloro sui quali all’interno di un’organizzazione vengono prodotti i relativi effetti. Conoscere chi viene coinvolto produce un grande impatto sulla decisione che bisogna prendere riguardo a come gestire la risoluzione dei problemi e come soddisfare gli obiettivi legati ai livelli di servizio e sulla conformità».


Introdurre la variabile
“persone” nell’It


L’approccio di Bmc alla gestione delle Identity, secondo quanto sottolinea il manager, è nuovo nel panorama del mercato corrente, in quanto inquadra l’Identity management al di fuori del proprio dominio isolato e lo inserisce nel contesto di una strategia It più estesa.


Muovendosi in direzione di un approccio più integrato, al centro nel quale si colloca un Configuration management database (Cmdb), Bmc è tra i primi sul mercato a rilasciare una piattaforma di nuova generazione, offrendo importanti risorse It e ottimizzazione dei processi, per indirizzare le aree coinvolte nella sicurezza, la compatibilità, la gestione dei client closed-loop, la gestione proattiva di incidenti e problematiche, la gestione unificata dei livelli di servizio e delle operazioni.


«Ci siamo resi conto – puntualizza Ciacci – che non è possibile mantenere separate la gestione dell’utente dalle priorità del business. Inoltre, Bmc ha verificato che senza i collegamenti vitali tra le informazioni, la messa in opera del Bsm sarebbe limitata alla gestione della tecnologia e dei dati separatamente. Attraverso il collegamento tra Identity management e modello dei servizi, realizzato con Bmc Atrium Cmdb, è possibile realizzare una singola fonte di verità per individuare i servizi It, i suoi impatti sul business e le persone direttamente coinvolte». Grazie, quindi, all’integrazione della gestione delle Identity con gli altri strumenti It presenti all’interno dell’azienda, Bmc rende disponibile una piattaforma in grado di collegare le persone con i processi It legati alla produzione a supporto della messa a punto di soluzioni integrate per la risoluzione dei problemi di business che vanno oltre l’It.


Rendere operativo un business attento alle identità


Avere la certezza che al momento giusto gli effettivi destinatari siano in possesso dei regolari diritti di accesso alle corrette informazioni (senza che questo limiti la loro produttività) rappresenta una sfida importante.


«Non è sufficiente concentrarsi su come fornire accesso ai vari servizi ai numerosi utenti collocati in luoghi diversi, – spiega il nostro interlocutore – è necessario mantenere anche uno stretto controllo su tali accessi, in modo tale da rispettare le politiche aziendali e le normative. Come se non bastasse, è necessario riuscire a fare questo avendo a disposizione un budget It costante se non addirittura decrescente». Tenendo presente tutto ciò, i tradizionali processi per la gestione delle risorse umane e delle identity appaiono qualcosa di più di sole procedure manuali e ingombranti, diventano obsoleti. «Invece, la costante aggiunta di nuove piattaforme, sistemi, database, directory e applicazioni in ambito It, così come la rapida crescita nel numero di utenti Web all’interno di un’organizzazione, rendono una soluzione di gestione automatizzata ed evoluta per il governo delle identità un’esigenza cruciale per le esigenze del business – conclude Ciacci-. In considerazione anche del fatto che la continua crescita degli adempimenti legislativi richiesti, comprese la Sarbanes-Oxley, le norme Hippa e Basilea II, richiedono che un’organizzazione sia in possesso di chiari, efficienti e facilmente documentati processi di identity management».

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