La società di Luciano Marini ha cambiato il brand e presentato il piano industriale con cui d’ora in avanti affronterà il mercato. Obiettivo: continuare a crescere a un tasso del 30% anno su anno
Per continuare a crescere in un mercato difficile come quello informatico, spesso servono azioni di coraggio, capaci di inaugurare corsi completamente nuovi rispetto al passato. È con questo lasciapassare che Softpeople Group, società tutta italiana focalizzata nell’offerta di servizi e soluzioni Ict al mondo delle imprese, ha presentato la propria riorganizzazione interna, un nuovo piano industriale e un brand completamente rinnovato. «Visiant, questo il nome con cui opereremo d’ora in avanti sul mercato – ha chiarito Luciano Marini, presidente della società -, sintetizza la nostra vocazione all’innovazione e allo sviluppo ed è stato introdotto in sostituzione a Softpeople Group per rafforzare la struttura finanziaria, operativa e commerciale, ridefinire la governance di gruppo, potenziare l’offerta e consolidare il posizionamento sul mercato». Gli obiettivi sono ambiziosi traguardi di bilancio (nel 2007 le revenue dovrebbero raggiungere i 173 milioni di euro, nel 2008 i 233 e nel 2009 i 282) supportati dalla crescita interna «e da piccole acquisizioni – ha continuato Marini – da effettuarsi soprattutto in ambito finance e Pa, settori in cui siamo poco presenti».
La nuova identità aziendale, oltre a spingere verso l’evoluzione della governance dei marchi da un modello federativo a una maggiore aggregazione, sarà funzionale alla quotazione in Borsa, alla penetrazione del mercato estero e all’ingresso di fondi all’interno del capitale societario in grado di consentire acquisizioni di medie dimensioni, magari anche Oltralpe. «Il raggiungimento di questi obiettivi – ha commentato il presidente – dà per scontati che non ci siano altri episodi come l’attacco alle Torri Gemelle, che il mercato consolidi la mini-ripresa in atto e che i clienti confermino la fiducia nei nostri confronti».
Il nuovo modello di business di Visiant (la cui semantica affonda nel latino vis=forza e ire=andare, ma che unisce anche la parola vision al suffisso ante=prima), abbandonata la focalizzazione per settori merceologici, si baserà su tre punti: ampliare la conoscenza organizzativa dei settori tecnologici, identificare la tecnologia più adatta ai processi, gestire il time to market. I servizi offerti saranno, invece, modulati sulle tre punte della consulenza, dell’outsourcing e dell’architettura e sicurezza.





