COPERTINA n. 10

L’e-learning italiano cresce con giudizio Il settore vale quasi mezzo miliardo di euro, grazie alle grandi imprese L’e-Learning in Italia procede con una crescita costante. L’Osservatorio e-Learning 2006, realizzato da AiTech-Assinform con il Cnipa (Ce …

L’e-learning italiano cresce con giudizio


Il settore vale quasi mezzo miliardo di euro, grazie alle grandi imprese


L’e-Learning in Italia procede con una crescita costante. L’Osservatorio e-Learning 2006, realizzato da AiTech-Assinform con il Cnipa (Centro Nazionale per l’Informatica), indica che, seppure senza grandi impennate, la crescita non ha subìto arresti. Il valore dell’e-learning nel 2006 è stato di 479 milioni di euro (+16,2%), contro i 411,9 del 2005. Nel complesso, 373,6 milioni arrivano dalle aziende mentre, nella Pa, 26mila dipendenti hanno usufruito della formazione a distanza. Nel mondo delle imprese, sono soprattutto le grandi a trainare il mercato, mentre le Pmi si trovano ancora in una fase di adozione dello strumento. Per i relatori dell’indagine, il settore deve, comunque, ancora vincere una certa resistenza culturale. Buona parte dei corsi (30,7%) riguarda l’It, tuttavia sono solo nove le università che includono nell’offerta formativa le attività di e-learning.


Hi-tech e acciaio a Genova


L’Italia è il secondo produttore e consumatore europeo di acciaio e nel settore siderurgico ha una buona tradizione, che va perpetuata. Allo scopo, l’Ilva ha creato a Cornigliano (Genova) una scuola di formazione, con il contributo di tre atenei (l’università locale, quella tedesca di Aachen e il Politecnico di Torino), per l’addestramento di una nuova figura professionale: il tecnologo-metallurgista, ossia un esperto in grado di coniugare le competenze sulla siderurgia con quelle It, sempre senza perdere di vista le esigenze del mercato globale.


L’Italia vuol dire la sua sulla semantica Web


Le strutture di ricerca romane di Ibm (il Laboratorio Tivoli e il Center for Advanced Studies) hanno creato un centro di competenza dedicato alle tecnologie semantiche, il “Semantic Technologies Competence Center”. Motivo: imprese e istituzioni chiedono soluzioni in grado di trattare col “significato” delle risorse informative, per usare in maniera intelligente i modelli di business delle applicazioni. Si tratta di creare, ad esempio, sistemi di gestione delle informazioni in grado di ragionare su ciò a cui le risorse si riferiscono. Allo scopo, nel campo della ricerca è già stato sviluppato uno standard come Owl (Ontology Web Language). Il centro capitolino di Ibm è già al lavoro sul progetto di ricerca europeo Workpad (nell’ambito del VI Programma Quadro Europeo), che si occupa di creare un’infrastruttura software per supportare la collaborazione tra operatori umani in situazioni di disastro o di emergenza ambientale.


BLOG


L’Information Technology & Innovation Foundation (Itif) ha pubblicato uno studio che dimostra come l’It sia stato il primo fattore di crescita dell’economia Usa, in grado di influenzare il trend economico dalla metà degli anni 70 a tutti gli anni 90. L’apporto dell’It è quantificato in 2.000 miliardi di dollari l’anno. L’influsso benefico va ascritto all’integrazione della tecnologia in tutti i comparti: l’It ha generato i due terzi della crescita di produttività Usa dal 1995 al 2002. L’analisi ha poi varcato i confini, per stabilire che, di virtuosità, l’It ne ha portata anche in Australia, Canada, Finlandia, Francia, Germania, Olanda, Svizzera, Corea, Giappone. In Italia no.

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