Microsoft risponde al Doj con l’autoregolamentazione

Attese a giorni le controproposte dell’azienda di Bill Gates alla richiesta di divisione in due avanzata dal Dipartimento usa e dagli stati accusatori. L’offerta e di autoimporsi restrizioni nelle pratiche di mercato.

Com’era prevedibile, Microsoft respingerà, nelle proprie
controproposte, la richiesta di divisione in due avanzata dal
Dipartimento Usa di giustizia (Doj) e dei 19 stati coinvolti
nell’accusa di pratiche monopolistiche. L’istanza alternativa, attesa
per oggi, prevede un’autolimitazione delle azioni di mercato, a
partire da una versione del sistema operativo Windows che nasconda
l’accesso al browser Internet Explorer, non potendo eliminarlo, in
quanto integrato all’ambiente.
Di fronte a un giudizio di colpevolezza già emesso dal giudice,
Thomas Penfield Jackson, e alle pressioni allo split degli organi
federali, Microsoft appare pronta a darsi alcuni limiti, che
comprendono il rilascio agli sviluppatori di parti del codice di
sistema di Windows, in modo tale che essi possano realizzare
applicazioni che girano sotto questo ambiente, avendo anche dal
costruttore tutte le informazioni necessarie allo scopo. La società,
inoltre, promette di non cercare più accordi restrittivi con altre
aziende che "incoraggino" a promuovere i propri prodotti contro
quelli dei concorrenti. Quest’ultimo punto appare particolarmente
delicato, poiché è stata di recente resa pubblica una e-mail spedita,
nel luglio ’99, dallo stesso Bill Gates ai propri dirigenti, per
sollecitare manovre tese a integrare Windows anche con i computer
palmari, per contrastare l’avanzata di Palm.
Il pronunciamento del giudice sui provvedimenti è atteso per il 24
maggio (ma qualcuno parla di uno slittamento), anche se Microsoft ha
già preannunciato, in caso di probabile sentenza avversa, il ricorso
in appello.

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