Una ricerca di Unisys porta alla luce discordanze interpretative in materia di riservatezza delle informazioni.
Unisys ha realizzato, in collaborazione con il Ponemon Institute, un ente specializzato nelle ricerche sulla privacy, il Trusted Enterprise Index, un progetto di ricerca volto a misurare l’importanza, l’impatto e l’influenza della fiducia, della privacy e della sicurezza all’interno del mondo aziendale.
Lo studio è stato condotto intervistando 1.700 persone appartenenti a un campione di oltre 30mila responsabili business e It (comprendenti Cio, Ceo, membri del board, esperti di sicurezza e privacy negli Stati Uniti e nel Regno Unito) durante il mese di settembre 2006.
L’indagine, condotta online, ha mostrato come, nonostante la crescente consapevolezza dei temi legati alla sicurezza e al risk management, più di un terzo delle aziende interpellate sostenga di non affidare ai propri dirigenti di alto livello l’incarico di salvaguardare la fiducia che clienti, investitori e persino gli stessi dipendenti possono avere in queste società.
Dalla ricerca emerge, inoltre, che, sebbene i manager si concentrino su fatturato e risultati d’esercizio e dedichino più risorse a temi come la corporate governance e la sicurezza, quasi un terzo degli intervistati non si fidi della capacità della propria organizzazione di gestire in modo appropriato le informazioni riservate o sensibili; la stessa proporzione ha dichiarato di essere incerta o di ritenere comunque che la propria azienda non sia considerata affidabile dalla maggior parte dei propri business partner.
La ricerca ha riscontrato una discordanza su quali siano i fattori che influenzano la crescita e la perdita di fiducia: i Cio hanno posto un’enfasi superiore sulla protezione della privacy e della sicurezza It, mentre i responsabili di business hanno privilegiato misure maggiormente orientate al lato finanziario.
Per generare fiducia, i responsabili business attribuiscono importanza alla gestione del rischio e alle pratiche di corporate governance e ritengono che cash flow negativi, assenza di valori condivisi e una debole gestione finanziaria siano più facilmente causa di danni alla fiducia.
I responsabili It, invece, ritengono che la fiducia sia influenzata positivamente da una buona copertura sui media, dalla protezione della proprietà intellettuale e da pratiche di marketing responsabili e ritengono che un’inadeguata protezione della proprietà intellettuale, una privacy debole e un’infrastruttura It fragile erodano la fiducia più di quanto non dicano invece i dirigenti business.
I fattori che creano fiducia in un’azienda sono atipici rispetto agli elementi più tradizionali e misurabili che influenzano le borse e il successo commerciale. I cinque principali fattori ritenuti in grado di far perdere fiducia in una azienda sono: procedure non etiche, insoddisfazione della clientela, mancanza di rispetto nei confronti di dipendenti e clienti e una leadership mediocre.
La ricerca svela anche come i fattori più quantificabili, come la conformità e le performance finanziarie, tendano a ricevere l’attenzione del top management, mentre gli elementi più “deboli” ma essenziali per la fiducia, come il modo in cui la società tratta i clienti o motiva i suoi dipendenti, non ricevono la stessa attenzione.





