Dell tradisce Intel

Non e detto che il futuro della casa di Michael Dell debba restare monofornitore. Qualche indiscrezione lascia intendere che, per la fascia bassa, potrebbe esserci un rapporto piu diretto con Amd.

Voci provenienti dalla comunità finanziaria affermano che Dell, la
regina della vendita diretta di personal computer, starebbe per
abbandonare la sua strategia monofornitore, adottando per la prima
volta i processori prodotti da Advanced Micro Devices. L’azienda
texana ha sempre smentito di volere rinunciare a una rigorosa
politica Intel Inside, ma un rapporto appena pubblicato dalla casa di
investimenti Salomon Smith Bradley annuncia che Dell avrebbe nel
cassetto il progetto di un pc consumer basato su Athlon, la nuova
piattaforma Amd. La macchina sarà pronta per il mese di giugno,
scrive nel report l’analista Ed Sun, che riferisce di presunti
colloqui intercorsi tra i rispettivi top manager di Dell e Amd per la
fornitura di chip. L’accordo tra i due, secondo Sun è un’ipotesi più
che attendibile perché il direttore generale di Dell, Mort Topfer e
il Coo di Amd, Hector Ruiz, provengono entrambi da Motorola, dove
sono stati colleghi. Inoltre sembra che in passato Dell abbia
lamentato i ritardi fatti registrare da Intel lo scorso autunno,
nella consegna di componentistica 820/Rambus per i sistemi basati su
Coppermine. I chip Athlon, ritengono alcuni analisti, potrebbero
risultare molto vantaggiosi per Dell.
Qualche grattacapo, intanto, potrebbe arrivare per Dell dall’unica
società finora acquisita, ovvero lo specialista di storage
ConvergeNet. La spesa di 340 milioni di dollari, ufficializzata lo
scorso settembre, potrebbe non fruttare quanto sperato, soprattutto
perché l’attuale possedimento di Dell risulta essere in grave ritardo
nello sviluppo di Storage Domain Management, che avrebbe dovuto
esserne un prodotto di punta. E così, al momento, CovnergeNet non ha
né un fatturato né prodotti disponibili. L’utility di gestione delle
San appare in ritardo di almeno sei mesi sui tempi preventivati e ciò
appare il frutto di un’insufficiente attività informativa antecedente
la decisione di acquisto. Si tratta di un errore di inesperienza, che
però potrebbe condizionare future decisioni dell’azienda di
espandersi attraverso acquisizioni.

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