Il ministro ha presentato il suo programma in un’audizione al Senato
La creazione di un ambiente più favorevole agli investimenti, alla crescita e
alla competitività del sistema produttivo, il miglioramento della qualità dei
servizi ai cittadini e la riduzione dei costi della macchina amministrativa
rispetto al Pil. Sono questi gli obbiettivi del piano di riforma globale
dell’amministrazione presentato dal ministro per le Riforme e l’innovazione
nella Pa Luigi Nicolais nell’audizione alla I commissione del Senato il 4 luglio
scorso.
Nicolais ha ricordato come la scelta di istituire un unico centro di direzione politica per la modernizzazione della Pa è stata una chiara scelta politica. “La netta separazione delle due componenti nella passata legislatura ha reso largamente inefficace la politica dell’e-government e improduttivi gli investimenti in Ict che pure non sono mancati”.
Liquidata così l’azione del governo
Berlusconi, Nicolais ha delineato le linee d’indirizzo del suo
ministero dando spazio anche ai temi legati all’informatizzazione della
Pa. IL ministro punta infatti alla semplificazione amministrativa,
alla rimozione degli ostacoli all’operatività degli Sportelli unici per le
attività produttive anche attraverso l’informatizzazione e la messa in rete del
back office, mentre l’utilizzo delle potenzialità del protocollo informatico
possono rendere trasparenti i dati sull’azione amministrativa rendendo
controllabile online lo stato di avanzamento di ogni pratica.
L’obbiettivo è raggiungere una good
governance
che si traduce in maggior democrazia, certezza del diritto, trasparenza, responsabilizzazione, efficacia.
E quindi l’e-democracy diventa un obbiettivo strategico “da conseguire attraverso il rafforzamento del sistema della partecipazione e dell’inclusione nel contesto di una amministrazione rinnovata e digitalizzata. Ciò significa però investire nelle infrastrutture di rete, nel decentramento e messa in sicurezza delle banche dati dei gestori dei servizi (catasto, acquedotti, Enel, gas, telefonia) favorendo una loro avanzata interoperabilità multilivello”.
Per Nicolais occorre poi accelerare
la fase di dematerializzazione dei certificati e delle procedure di relazione all’interno della Pa ma anche aumentare i punti di accesso alle informazioni trasformando la funzione d’uso delle strutture pubbliche: biblioteche, piazza telematiche, info point.
Percorsi di alfabetizzazione
informatica da portare avanti attraverso le scuole e il terzo settore dovrebbero
rende più pubblico e meno privato il processo di avvicinamento verso l’Ict da
parte dei cittadini. Inoltre, il governo intende integrare i contenuti del
codice della amministrazione digitale
estendendolo a materie come il telelavoro, commercio elettronico ed e-procurement.
Nicolais ha infine rilanciato il progetto di una carta
elettronica unica che rappresenta una sorta di chiave d’accesso alle diverse
banche dati. Al progetto stanno già lavorando alcuni ministeri sotto il
coordinamento del ministero dell’Interno.





