Come comportarsi qualdo il realizzatore del sito inserisce sul Web una scritta non prevista. La risposta della rubrica di Linea Edp
Nel sito della mia società, il webmaster ha inserito una scritta non prevista dal contratto per farsi pubblicità gratuita. Ho chiesto di toglierla oppure di discutere il lato economico. Non avendo ricevuto risposta, dopo diversi mesi, ho provveduto io stesso a rimuoverla. Ora però è stata reinserita. Posso ottenere che il suddetto fornitore paghi lo spazio che occupa nel mio sito regolarmente pagato?
m.barbieri
Bisogna vedere le caratteristiche di questa scritta
e il contesto preciso in cui è stata inserita. Un sito web, se dotato di un
minimo di originalità e creatività, è comunque sempre oggetto di proprietà
intellettuale del suo autore, in questo caso il webmaster, che ha in ogni caso
il diritto quantomeno morale di essere riconosciuto come tale. Una piccola
scritta, non con caratteristiche pubblicitarie ma solo di mera informazione,
indicando l’autore “tecnico” del sito è dunque sempre legittima. Ciò anche se vi
fosse stata una cessione della proprietà intellettuale del sito per contratto,
dal momento che questa cessione riguarderebbe, semmai, l’aspetto patrimoniale
del diritto d’autore ma non quello morale, cioè quello di essere riconosciuto
come “padre” di una certa opera, di cui magari non si dispone più dei diritti di
utilizzazione economica.
Il discorso cambia, invece, quando
la scritta va, oggettivamente, al di là dell’esercizio del diritto morale di
essere riconosciuto autore del sito e invece (per dimensioni, colori,
accorgimenti tecnici, come ad esempio la presenza di un hyperlink o un’applet
java, luogo di collocazione e per tutte le altre circostanze, compreso il
contesto in cui è inserita) diventa di natura meramente pubblicitaria o quasi.
In questi casi, è legittimo che il titolare del sito richieda a chi ha inserito
la scritta di rimuoverla ovvero gli chieda un corrispettivo per il “servizio
pubblicitario” di cui il webmaster verrebbe a godere grazie agli accessi
quotidianamente effettuati al sito.
Se il webmaster rifiuta di rimuovere la scritta, si
configura una violazione del contratto, che presumo esistente nel caso in
questione dal momento che il tecnico dispone delle credenziali di accesso al
sito per poter modificarne le pagine, di creazione e successivo mantenimento del
sito stesso, con la conseguenza che legittimamente il committente, cioè la
società proprietaria del sito, potrà intimare al tecnico di rimuovere la
scritta, anche prefigurando in difetto il trattenimento del corrispettivo dovuto
periodicamente per i servizi prestati, in tutto o in parte, in modo
corrispondente all’inadempimento.
La cosa migliore,
dunque, in caso di persistenza dell’inadempimento è chiedere appunto la rimozione della scritta con una raccomandata a ricevuta di ritorno diretta alla sede legale dell’impresa che fa da webmaster e manutenzione tecnica, prospettando quanto sopra e cioè che in difetto di rimozione definitiva della scritta, in considerazione del loro inadempimento si tratterrà in tutto o in parte la prossima rata di corrispettivo, in base alla “eccezione di inadempimento” prevista dal codice civile, con riserva di richiedere i danni nel frattempo subiti o che in futuro eventualmente si subiranno.
L’esperto
Tiziano Solignani esercita la professione forense a
Modena, all’interno di un proprio studio multidisciplinare che si occupa,
utilizzando per quanto più possibile le nuove tecnologie, di civile, penale,
amministrativo e informatica giuridica. Su internet ha fondato il gruppo di
discussione giuridico della gerarchia “it”, it.diritto, e lo ha moderato per
alcuni anni; cura inoltre a tutt’oggi il sito www.solignani.it
.
È
membro del comitato saggi del Crdd (www.crdd.it), per la riassegnazione dei nomi di
dominio, e del Professional Law Enforcement di GlobalTrust (www.globaltrust.it), un gruppo di legali
esperti in informatica giuridica e sicurezza.





