A volte la presentazione di dati particolari impone il ricorso a diagrammi differenti dai soliti
Se un disegno vale più di mille parole, un grafico è decisamente più
eloquente di altrettante cifre. E c’è di più. Anche se da una analisi
superficiale si potrebbe pensare che una rappresentazione grafica valga l’altra,
c’è sempre, fra le tante possibili, quella che meglio di tutte si presta a
rappresentare una determinata situazione. Questa considerazione è
particolarmente vera quando si tratta di presentare dati particolari, che
richiedono l’utilizzo di diagrammi dalla struttura decisamente inedita. Stiamo
parlando, per fare solo qualche esempio, dei grafici Xy (detti anche a
dispersione), di quelli a bolle, o degli anelli: i primi si utilizzano per
eseguire analisi di correlazione, e i secondi per aumentare la capacità
rappresentativa di un diagramma a due dimensioni, mentre gli ultimi sono
particolarmente indicati per estendere le potenzialità dei tradizionali grafici
a settori (le torte, tanto per intenderci).
E poi, tanto per continuare, ci sono i grafici borsistici, per seguire
l’andamento delle quotazioni azionarie, e quelli ad area, che permettono di
mettere in evidenza la dinamica dei valori che concorrono a formare un certo
dato: ci riferiamo, per fare un esempio classico, all’andamento dei costi di un
prodotto e dei corrispondenti fatturati, la cui differenza evidenzia i profitti
realizzati. In questa dispensa vedremo come utilizzare questi grafici speciali
per risolvere alcuni problemi specifici: una analisi di correlazione, una
analisi costi-profitti, e il monitoraggio di un pacchetto azionario.





