Il pc rivive con il progetto Butterfly

Invece di buttare i vecchi computer è possibile trasformarli in terminali e abbassare il costo delle licenze

Sfruttare il valore residuo presente in ogni pc in dismissione allungandone
la vita e ottenendo personal computer dalle prestazioni paragonabili a quelle
dei modelli di ultima generazione. E’ questo l’obbiettivo del Progetto Butterfly
che prevede l’inserimento di un chip nei pc e in un server sul quale sarà
installato anche del software open source.
Il
tutto senza essere obbligati a
cambiare sistema operativo con faticose
migrazioni verso Linux ma continuando a utilizzare Windows sui pc rigenerati. Il
progetto oltre a ridurre l’impatto ambientale dovuto alla dismissione di pc,
permette di ridurre i costi per le licenze software e di diminuire il costo di
manutenzione.




Indirizzato soprattutto alle scuole
(ma utilizzabile anche dalla Pa e dalle aziende), il progetto Butterfly
trasforma i pc in terminali e prevede l’utilizzo di pc con una Cpu Intel Pentium
o compatibile con 32 Mb di memoria Ram, scheda video Pci o Agp e scheda di rete
a 10 Mbit. Il pc deve essere collegato tramite una rete Lan a 10 Mbit a un
server dotato di sistema operativo Ms Windows 2003 con servizio di terminal
server oppure Linux con servizio Lstp. Le prime sperimentazioni sono state
effettuate con esiti positivi presso alcuni istituti scolastici della provincia
di Foggia.

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