Resoconto finale sulla sicurezza It alle Olimpiadi invernali. Atos Origin dice «tutto Ok».
Il sistema di sicurezza creato da Atos Origin per l’infrastruttura tecnologica dei Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006 ha superato la prova degli attacchi di virus e hacker.
Lo rendono noto il Cio dei Giochi, Jean-Benoit Gauthier, e Atos Origin, che fanno sapere che durante i 16 giorni di gara sono stati analizzati dal sistema di sicurezza e monitoraggio una media di 3.100.000 parametri, aggregati e correlati in circa, 49.000 eventi. Di questi, circa 158 sono stati considerati importanti e 10 critici. Nessun evento, però, ha determinato un impatto sui giochi e il team tecnologico è stato in grado di rispondere a tutte le situazioni critiche e di prevenire qualunque accesso non autorizzato.
Basandosi su una fase di risk assessment che ha incluso 52 tipi di attacchi possibili, Atos Origin ha disegnato e implementato misure preventive e investigative che hanno assicurato la protezione dell’infrastruttura dei Giochi contro possibili violazioni della sicurezza It.
I controlli hanno incluso quelli di accesso (solo i sistemi e le persone autorizzate potevano connettersi all’infrastruttura dei Giochi), la segmentazione e l’isolamento della rete (l’infrastruttura è stata suddivisa in una serie di logical network, in modo da controllare e monitorare il flusso dei dati da un service all’altro), l’Identity management centralizzato (con la definizione di oltre 200 ruoli diversi), il monitoraggio centralizzato e real-time della sicurezza.
Con test di simulazione eseguiti prima dei Giochi, il team It è stato in grado di definire il normale comportamento nello svolgimento dei Giochi, e durante gli stessi, il team di sicurezza è stato operativo 24 ore su 24.





