Tre secondi

Basta poco ai phisher, a volte solo una manciata di secondi.

Ti arriva una mail.
A te, cittadino normodotato dal punto di vista
tecnologico. Cioè uno che, senza fare troppe costose indagini comportamentali,
il computer, e quindi il Web e quindi la posta elettronica lo usi qualche ora al
giorno.
E leggi: “proteggi la tua carta di credito con Verified by
Visa
“. Ci metti 3 secondi a capire che si tratta di phishing.

No,
non c’è da bullarsi: sono troppi.
Quei 3 secondi durante i quali hai
prestato attenzione al contenuto della mail sono la fortuna e il futuro dei
phisher.
D’accordo, con te non ha attaccato.
Alla fine hai addirittura
apprezzato lo sforzo: un phishing camuffato da anti-phishing. Ma per uno come
te, tecnologicamente normodotato, che ci ha messo 3 secondi a capirlo, c’è un
altro nel mondo che c’è cascato.
E quell’altro fa la fortuna dei phisher.


E tu, che non te ne sei accorto in meno di 3 secondi, hai comunque la
tua fetta di colpevolezza, per via di quella storia dell’equilibrio cosmico
delle azioni uguali e contrarie, che per te che ne fai una, nel mondo c’è chi ne
fa un’altra collegata.
E non ci sono attenuanti se non quella che questi
phisher, diamine, sono proprio bravi.
Quasi quasi vien voglia di istituire
il premio “phishing dell’anno”. Speriamo che non ci legga Teo
Mammuccari (speranza facile: non c’è rischio alcuno) altrimenti lo fa.

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