CONDOTTE – L’outsourcing esteso metodologico

Come la maggior parte delle aziende intervistate, anche Condotte si è rivelata una realtà vicina all’outsourcing, capace di strutturare un valido progetto per sfruttarne al meglio i vantaggi offerti da questo modello operativo. Roberto Tariciotti, resp …

Come la maggior parte delle aziende intervistate, anche Condotte si è rivelata una realtà vicina all’outsourcing, capace di strutturare un valido progetto per sfruttarne al meglio i vantaggi offerti da questo modello operativo.


Roberto Tariciotti, responsabile It dell’azienda italiana operante nel settore delle grandi costruzioni, ha spiegato come in passato la società avesse già abbracciato il paradigma dell’esternalizzazione, cedendo a terzi la completa gestione dell’hardware aziendale e che recentemente, sulla scia dei benefici ottenuti sul versante tecnologico, l’azienda abbia deciso di estendere l’outsourcing anche al parco applicazioni, affidandolo ad Atos Origin.


In questo senso Tariciotti ha parlato di un progetto di outsourcing esteso, finalizzato alla semplificazione dei processi di gestione e al miglioramento della qualità dei servizi attraverso la disponibilità di maggiori competenze. Secondo il manager, infatti, una considerazione da fare nel valutare l’opzione di esternalizzazione è proprio quella relativa alle opportunità offerte da questo paradigma, soprattutto per quanto riguarda l’accesso a nuovi skill e nuovo know how.


«Con un’organizzazione interna – ha detto Tariciotti – il sistema azienda dispone di risorse e competenze a capacità finita; esternalizzando i servizi, invece, la capacità delle competenze diventa infinita».


Oltre alla semplificazione della gestione dei processi, garantita dalla riduzione del numero degli interlocutori con cui interfacciarsi e dall’incremento della qualità dei servizi erogati, il terzo driver fondamentale che ha portato Condotte a scegliere di cedere a terzi anche la gestione dell’application management è rappresentato dalla necessità di una maggiore flessibilità nella gestione degli incrementi/decrementi delle workstation. Per le caratteristiche del business al cui interno opera, l’azienda, infatti, ha un modus operandi nella gestione dei sistemi informativi estremamente dinamica.


«La costituzione di gruppi di lavoro dedicati allo studio e alla realizzazione dei progetti – ha continuato Tariciotti -, necessita dell’allestimento di numerose postazioni in brevissimo tempo, fornendo agli utenti un livello di servizio efficiente, finalizzato al rispetto dei tempi di consegna previsti».


L’importanza della metodologia


Ad avviso di Tariciotti, nel momento stesso in cui si decide di esternalizzare l’intera infrastruttura It, o anche solamente parte di essa, è di fondamentale importanza che l’azienda introduca una metodologia di gestione dei servizi (nel caso di Condotte, le best practice Itil) in modo che sia possibile disporre in un primo momento di uno strumento di valutazione delle offerte dei vendor e in seconda battuta di un metro di controllo e verifica dell’erogazione dei servizi esternalizzati, in maniera tale da essere certi che il partner scelto si muova nel pieno rispetto del contratto e degli Sla pattuiti. Solo in presenza di una vera e propria metodologia, ovvero se esiste una completa tracciatura dei processi di produzione dei sistemi informatici, si ha la piena visione del proprio funzionamento e la possibilità, quindi, di correggerlo e adeguarlo alle nuove esigenze.


«Esternalizzare una infrastruttura It caotica – ha detto Tariciotti – può rappresentare un grande problema. Il grado di successo di queste operazioni, è a mio avviso comparabile al grado di preparazione e di metodologia delle aziende clienti».

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