CAMST – L’esternalizzazione dei payroll

Il Gruppo Camst, realtà italiana operante nel mondo della ristorazione, ha cominciato a ragionare sulle possibilità di esternalizzare parte dei suoi processi circa due anni fa, quando a causa del forte sviluppo avuto nell’ultimo periodo, tradottosi nel …

Il Gruppo Camst, realtà italiana operante nel mondo della ristorazione, ha cominciato a ragionare sulle possibilità di esternalizzare parte dei suoi processi circa due anni fa, quando a causa del forte sviluppo avuto nell’ultimo periodo, tradottosi nell’acquisizione di diverse aziende operanti nello stesso settore, si è trovato nella condizione di dover gestire circa 7.000 dipendenti interni e 3.000 facenti capo alle controllate.


A detta di Eligio Laurenzi, responsabile delle risorse umane di Camst, i motivi che hanno portato l’azienda a decidere di cedere in outsourcing parte della gestione delle paghe sono stati sostanzialmente tre. Primo fra tutti la contingenza rappresentata dall’elevato tasso di crescita, in secondo luogo l’effettiva difficoltà nel reperire sul mercato le competenze necessarie a gestire le paghe in house, e ultimo, ma non certo per importanza, la possibilità di aver potuto cedere al partner, Accenture Hr Services, in questa prima fase solo la gestione dei 3.000 cedolini paghe relativa al personale delle aziende controllate.


«In questo modo – ha spiegato Laurenzi -, pur considerando l’esperienza e l’affidabilità di Accenture Hr Services, abbiamo la possibilità di valutare il servizio su di un banco di prova e di saggiare, quindi, i riscontri sul piano della tenuta organizzativa e su quello della bontà del fornitore in previsione di una completa esternalizzazione del processo». Nell’apprestarsi ad analizzare le difficoltà maggiori incontrate in corso d’opera, Laurenzi ha ritenuto necessario fare una breve premessa, spiegando che nel campo della ristorazione la pratica dell’outsourcing, soprattutto per l’aspetto inerente i payroll, è decisamente poco diffusa e che probabilmente a livello nazionale Camst rappresenta una delle poche realtà di settore che abbia fatto questo tipo di scelta.


Il comparto della ristorazione, infatti, è caratterizzato da una serie di specificità molto particolari, soprattutto sul versante della retribuzione, il quale non è assolutamente standardizzato e vive di un elevato tasso di flessibilità e mobilità. Non ci si meraviglierà, quindi, se gli applicativi in quest’ambito, anche quelli più sofisticati, hanno necessità di essere personalizzati, fatto che rappresenta ovviamente una delle maggiori criticità nell’esternalizzare questo tipo di servizio.


«La grande difficoltà iniziale – ha sottolineato Laurenzi – è stata quella di fare insieme al fornitore un’analisi dei sistemi e dei processi che fosse il più attenta e puntuale possibile, in modo da garantire la massima comprensione da entrambe le parti. Inoltre, sempre al fine di parlare lo stesso linguaggio, e per l’elevata personalizzazione degli applicativi, abbiamo deciso di non utilizzare software in possesso di Accenture Hr Services, ma di cedere loro il nostro sistema paghe, che è stato interamente sviluppato in house. Condizione necessaria per avere una maggiore sicurezza, almeno nella fase iniziale, e che non preclude che in un prossimo futuro potrebbe essere realizzato un nuovo programma ad hoc diverso da quello attuale».

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