La business continuity vista da vicino
Kone, multinazionale di origine finnica che opera nell’industria degli ascensori e delle scale mobili, conta più di 27.000 dipendenti nel mondo. Ha un sistema informativo basato su una Wan (Wide area network) privata, accoppiato a una rete privata virtuale (VPN) per la fonia.
Dalla sede italiana di Pero (Mi) partono i collegamenti per la rete corporate e i data center centralizzati, a Bruxelles e Singapore. In un contesto di questo tipo, quindi, la continuità operativa è fondamentale.
In Kone i dati gestionali sono centralizzati nei data center mondiali, configurati in reciproca ridondanza con policy di disaster recovery.
I dati operativi di Kone Spa (la sede italiana) sono organizzati in una SAN nel data center di Pero e in alcuni server di filiale.
Complessivamente, il sistema consta di circa 1.000 postazioni utenti (circa la metà di questi di tipo mobile) e 70 server, perlopiù Windows e Linux.
Kone si è posta due obiettivi: anzitutto, uniformare la gestione dello storage per ottenere la migliore occupazione dello spazio su disco. In secondo luogo, semplificare la gestione dei file all’interno del sistema informativo.
«Si partiva da una situazione insostenibile, con tempi di backup molto lunghi – spiega Stefano Damnotti, responsabile Customer Service and Operations di Kone -. A questo si sommava una movimentazione decisamente lenta delle cassette e la necessità di ottimizzare la distribuzione dei file in funzione del loro utilizzo. L’idea era di evitare ridondanze e garantire l’univocità, al fine di rendere più sicuro ed efficiente l’uso del dato. In parallelo, si poneva l’esigenza di unificare la gestione dei server e dei client, sempre al fine di migliorare il servizio all’utenza finale».
A partire dal 2002, è stato implementato BrightStor Arcserve Backup di Ca, esteso nel corso del tempo anche alla gestione delle San.
In seguito è stato utilizzato Unicenter, per la gestione di software, reti e sistemi.
A partire dal 2005, con l’introduzione di Ca Unicenter, spiega Damnotti, la società ha «una vista unificata di tutte le macchine della server farm, cosa questa che fornisce informazioni in tempo reale su ogni evento anomalo. Il controllo della Lan e della Wan risulta semplificato e abbiamo risolto i problemi sulle applicazioni di business, dove in passato si erano verificati significativi cali prestazionali a livello dell’intero sistema. Inoltre, stiamo implementando una strategia di Information Lifecycle Management, che ci permetterà di razionalizzare lo storage, eliminando, per esempio, i file che giacciono dimenticati sui server».





