Digital divide Quando la banda larga non arriva

Con il wireless si può portare Internet ad aziende e cittadini non raggiunti dall’ADSL, con un impatto positivo sul tessuto produttivo nazionale

Tutti gli esperti sono concordi nel sostenere che una tecnologia wireless come il WiMAX potrebbe riuscire a colmare il cosiddetto "digital divide", ovvero il divario tra chi accede a Internet veloce e chi non ce l’ha disponibile.


Se ci limitiamo alle questioni nostrane, senza considerare le macroscopiche differenze che esistono a livello planetario, scopriamo che il problema non separa il Nord e il Sud dell’Italia, ma riguarda tutte le regioni. Dai dati dell’Osservatorio Banda larga, cui aderiscono provider e vendor, risulta che l’11% della popolazione e il 9% delle imprese italiane non è ancora raggiunto dall’ADSL ed è servito da centrali non collegate in fibra ottica. Si tratta perlopiù di zone rurali, a bassa densità abitativa, dove spesso non esiste, per l’operatore, un ritorno economico a investire o dove, per motivi legati a come è fatta la rete telefonica nazionale, non è possibile introdurre l’ADSL.


E questo in uno scenario che ci vede indietro, in termini di diffusione della larga banda, rispetto alla media europea: dati del 2005 dicono che gli accessi a Internet ogni 100 abitanti sono 9,5 in Italia, contro una media europea di 12 e più di 13 in Francia e Germania. Va detto che nell’ultimo lustro l’Italia ha fatto passi da gigante, passando da 300.000 accessi di fine 2001 a 5,6 milioni di metà 2005.


Con il WiMAX si potrebbe migliorare il quadro raggiungendo, dunque, quelle persone che non sono coperte dall’ADSL e non lo saranno mai, se non si adotta un collegamento radio in grado di "attraversare" montagne e vallate.


Altrimenti, resta una parte del tessuto produttivo nazionale, fatto di Pmi, che non ha accesso alla larga banda, un elemento di riconosciuta importanza per lo sviluppo economico. I vendor che stanno investendo su questa tecnologia sperano che qualcuno, a livello di Pubblica amministrazione, si ponga il problema e decida di investire.


Gli estensori dell’Osservatorio evidenziano, infatti, che l’impatto positivo della banda larga sullo sviluppo del paese non si limita al mercato dell’accesso a Internet, ma rappresenta un fattore abilitante strategico per il rafforzamento dell’economia in rete, sia per il sistema produttivo sia per le istituzioni e i consumi delle famiglie.


In definitiva, l’indotto in termini di valore dei servizi abilitati (ad esempio reti IP VPN), di contenuti venduti e di transazioni effettuate in rete è già confrontabile con il valore stesso dell’accesso Internet.

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