«Un chip WiMAX/WI-FI in ogni notebook»

Intel, in prima linea sul fronte della nuova tecnologia wireless, prevede di abilitare alla ricezione i pc a partire dalla fine del 2007

Con la potenza di fuoco di cui dispone, Intel sta spianando la strada alla diffusione del WiMAX in tutto il mondo. Il suo impegno è su più fronti: nello sviluppo dei chip, nella collaborazione con i produttori di apparati e nel supporto agli operatori fornendo assistenza tecnica. Obiettivo dichiarato: un chip WiMAX in ogni notebook già alla fine del prossimo anno.


Sul terreno più tradizionale della produzione di chip, Intel è scesa in campo già dal 2004, quando venne annunciato lo sviluppo di Rosedale, nome in codice del processore utilizzato nei terminali di ricezione WiMAX (quelli che stanno a casa dell’utente), oggi adottato dai vendor.


In più, la società lavora fianco a fianco con gli operatori di telecomunicazioni, fornendo supporto tecnico affinché possano sperimentare la tecnologia e trovare la migliore combinazione commerciale da portare sul mercato.


La strategia ci è stata illustrata da Filippo Mursia, sales manager Communications Sales Organization di Intel Italia.

Quali sono, secondo Intel, le caratteristiche che rendono WiMAX una tecnologia tanto promettente?


«Sono principalmente due. In primo luogo, il WiMAX elimina i problemi intrinseci del WI-FI, tecnologia che in alcuni casi è stata usata al di là delle sue capacità. Per esempio, se in un hot spot gravita un numero di utenti superiore a una certa soglia, si ottengono bit rate paragonabili a quelli del doppino, con un raggio di azione di qualche centinaio di metri. Una base station WiMAX, invece, consente di coprire qualche migliaio di utenti, con un raggio di azione di 30-50 Km. Il secondo aspetto è legato all’eliminazione del cosiddetto digital divide. L’utilizzo principale, infatti, è nelle zone rurali dove la posa dei cavi è più dispendiosa rispetto a una rete WiMAX. Ma anche in zone densamente popolate, nelle grandi città, ci sono zone dove il broadband non arriva. Per molti cittadini non raggiunti dall’ADSL rappresenta quindi una valida alternativa».

Il WiMAX è destinato a soppiantare il WI-FI?


«No, le due tecnologie vivranno in simbiosi. In alcune zone il WiMAX potrà essere usato per il backbone, mentre la copertura locale potrà essere WI-FI. Dipende dal tipo di servizio che si vuole offrire. Intel prevede che nei notebook ci sarà l’utilizzo contemporaneo di WiMAX e di WI-FI. Vogliamo evitare che l’utente si preoccupi di sapere quale rete viene utilizzata in un particolare momento: il computer dovrà passare automaticamente da WI-FI a WiMAX e anche, perché no, a UMTS. Il roaming dovrebbe avvenire in maniera trasparente».

Oltre a offrire una velocità e una copertura superiore, ci sono altri vantaggi rispetto al WI-FI?


«Con il WiMAX il bitrate può variare notevolmente, da un minimo di 1 Mpbs a un massimo di 64 Mbps per ogni utente, a seconda della larghezza di canale e del tipo di modulazione che viene utilizzata. Dipende tutto dall’offerta commerciale dell’operatore, che avrà la possibilità di configurare i vari canali in funzione del tipo di utente. Questo è un altro dei vantaggi della tecnologia, ovvero la possibilità di offrire una qualità del servizio predeterminata. Per fare un esempio, per un utente domestico può essere sufficiente 1 o 2 Mbps, mentre per uno professionale si deve arrivare a 8-12 Mbps. La flessibilità ha anche un risvolto negativo: è difficile individuare la giusta combinazione ed è anche per questo che si fanno le sperimentazioni».


Quando avremo i chip WiMAX nei notebook?


«Le previsioni sono di avere per fine 2006/inizio 2007 le prime versioni con schede pcmcia aggiuntive, così come è accaduto per il WI-FI. Dalla fine del 2007 avremo il WiMAX integrato nei notebook, accanto al WI-FI. Lo standard utilizzato sarà quello della mobilità, l’802.16e che consentirà di avere i maggiori benefici».

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