Captologia, quando la persuasione passa per il pc

Un libro di uno studioso americano spiega le tecniche di persuasione con i personal computer

Alzi la mano chi ha mai sentito parlare di captologia. Un settore di studi
non particolarmente nuovo, da un decennio se ne occupano a Stanford, ma che non
gode di grande attenzione. Eppure chi si occupa di Internet e comunicazione
dovrebbe dare più di uno sguardo al libro di B. J. Fogg “Tecnologia della persuasione” (Apogeo, 18 euro, 300 pp.). Il lavoro del docente americano che dirige il Persuasive tecnology lab di Stanford, svela il significato del termine captologia (che deriva dall’acronimo di computer as persuasive technologies)
la disciplina che studia l’uso dei computer per influenzare idee e
comportamenti.
Argomento quanto mai di attualità ma abbastanza
sconosciuto nel nostro Paese dove l’interesse per questo tipo di tema è
concentrato, soprattutto in momenti di campagna elettorale, tutto sulla
televisione.





Eppure anche il pc influenza il nostro modo di agire
attraverso sette tipi fondamentali di strumenti.
Come la tecnologia tunnel che ci porta a seguire un determinato percorso. La registrazione a un sito Web ma anche la procedura di installazione di un software sono due esempi, ma Foog rileva come anche la personalizzazione abbia effetto sui di noi. “Le informazioni fornite dalla tecnologia informatica – scrive – saranno più persuasive se tagliate su misura per i singolo, i suoi bisogni e i suoi interessi”.
Lo studioso americano
esamina
poi l’influenza dei simulatori, la credibilità dei siti Web e
il ruolo di mobilità e connettività nel rafforzamento della persuasione. Un
libro interessante e singolare che non rinuncia a misurarsi con i problemi etici
che possono derivare dalla persuasione tramite l’utilizzo di tecnologie.
Il
tema ci toccherà da vicino, anzi lo sta già facendo.

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