Uno studio del Cnr valuta la presenza di domini .it su base geografica, sia per quanto concerne le imprese, sia per quanto concerne gli individui, sia per quanto concerne le associazioni.
Sono stati resi noti alla fine della scorsa settimana i risultati di una
ricerca condotta dall’Istituto di Informatica e Telematica del Consiglio
Nazionale delle Ricerche intitolata “Studio della diffusione di
Internet in Italia attraverso l’uso dei nomi a dominio”.
L’analisi è partita dal registro del ccTLD “.it” (la struttura del Cnr che nel nostro paese assegna i domini “.it”), passando al setaccio i dati relativi a oltre un milione di nomi a dominio “.it” registrati tra il gennaio 1990 e il 31 dicembre 2004.
Singolari i risultati.
Pisa e Bolzano
sono le province italiane dove è concentrato il maggior numero di utenti della Rete, davanti a Milano, Firenze e Roma. E tra le regioni il Trentino Alto Adige stacca di gran lunga Toscana, Lazio e Lombardia.
Dallo studio emerge che le province di media dimensione del Nord Italia registrano mediamente tassi di penetrazione molto più elevati delle grandi aree urbane (Torino e Genova, ad esempio, sono oltre la ventesima posizione).
E il Sud Italia risulta estremamente penalizzato: la prima provincia in classifica è Pescara (al 44° posto), mentre Napoli è addirittura al 79° posto.
Le aziende continuano a rappresentare
la stragrande maggioranza dei domini registrati nel nostro Paese, con
Pisa
a fare la parte del leone, seguita da Bolzano, Milano, Roma, Firenze e Siena. Ancora male il Sud, con Napoli relegata al 41° posto. Enna chiude la classifica con valori ben al di sotto della media nazionale.
Pisa è prima anche tra le persone
fisiche
seguita da Roma, Rimini e Firenze.
Sul fronte dell’associazionismo
, invece, sono le grandi province a sfruttare al meglio i vantaggi della tecnologia. In testa alla classifica c’è Roma, seguita da Milano, Pisa, Firenze e Bologna.





