Sabato è Linux Day in tutta Italia. Grande lo sforzo dei Lug, purchè trovino le orecchie giuste ad ascoltarli.
Linux in festa.
Sabato 26 novembre in tutta Italia si festeggia il giorno del Pinguino.
Un Linux day organizzato e supportato da tutti i gruppi che nel nostro Paese si danno da fare per diffondere la cultura dell’open source non solo a livello amatoriale, ma anche nelle imprese e nelle istituzioni.
Ci provano anche quest’anno, ed è la quinta volta, forti del successo del 2004, quando all’appello dei 102 Lug (Linux User Group) italiani accorsero in 104.000.
Quest’anno la formula è sempre la stessa: 97 eventi in
94 città, ogni Lug sceglie quale connotazione dare al proprio evento, che sarà
rigorosamente a ingresso “libero
”.
Del resto sarebbe un po’ strano se fosse troppo “normato”.
Ma un unico obiettivo: promuovere la conoscenza di Linux e delle applicazioni distribuite con una licenza “libera”.
Esercitazioni, corsi, demo room, per far capire che il sistema non è più un gioco da ragazzi, ma supporta tutte le esigenze, anche e soprattutto quelle professionali.
E non a caso si parlerà di copyright e copyleft e si discuterà di come Linux possa entrare a pieno titolo nelle scuole, nelle Università e nelle Pubbliche amministrazioni.
Immancabile, l’install fest,
all’insegna del “porta il tuo pc e Linux te lo installiamo noi
”.
La cultura si fa anche così.
Purchè l’iniziativa riesca ad andare oltre le lodevoli
intenzioni.





