Gestire i processi partendo dal documento intelligente

Adobe propone una piattaforma per governare flussi complessi. Fa perno sul server LiveCycle Workflow

Adobe è un nome associato al PDF, il formato di interscambio di documenti universalmente accettato. Ma, nel tempo, la società ha creato attorno a questo standard una piattaforma di gestione documentale che ne estende la portata oltre l’oggetto digitale, fino ai processi aziendali che vedono al centro il documento con i suoi contenuti. «Ci collochiamo all’interno dei flussi complessi che coinvolgono documenti, processi e persone, fornendo una soluzione completa», ha sintetizzato Giovanni Sarbia, application engineer della filiale italiana della società. Utente ideale, dunque, è la Pa (Inps, non a caso è utente Adobe), per il massiccio utilizzo che qui viene fatto della modulistica e della comunicazione self service, ma anche i settori assicurativo e bancario. Adobe ha costruito l’ecosistema abbinando in differenti combinazioni i propri prodotti server con la famiglia Adobe Acrobat, e mettendo il tutto sotto il cappello anagrafico della Intelligent Document Platform. Il concetto del documento intelligente è perseguito dalla base, cioè dal formato PDF, con l’obiettivo di fornire un mezzo di controllo della modulistica a partire dalla fase di compilazione, per poi rappresentare i dati in Xml già pronti, almeno in linea teorica, per essere digeriti dai sistemi aziendali. Dal lato utente, il tutto è pensato per essere fruito mediante browser Web o Adobe Reader.


L’Intelligent Document Platform indirizza quattro aree, chiamate Document Services. Vi sono la creazione del modulo, la collaborazione tra gli utenti, la sicurezza per l’autenticità e l’integrità del documento e la porzione di process management. È in quest’area che si sono concentrate le novità più recenti del produttore. «Ora abbiamo soluzioni per gestire l’intero ciclo di vita del process management – ha precisato Sarbia – dal design all’integrazione, dal deployment alla gestione». Funzioni, queste, svolte dai prodotti Adobe LiveCycle, suite di server basata su J2EE (per chi non possedesse un application server idoneo viene offerto l’open source JBoss). In particolare, il nuovo LiveCycle Workflow ha consentito di inserire funzioni fondamentali per le ambizioni di Adobe. Basato su standard (Web service, Xml), consente di disegnare i processi in modo visuale, assegnando i moduli elettronici pertinenti, di automatizzarli, gestirli e, infine, ottimizzarli mediante funzioni di Business Activity Monitoring (BAM), che verificano tempi, qualità e conformità del processo e forniscono avvisi e scadenze. Per agevolare il lavoro di progettazione, LiveCycle Workflow contiene una libreria di QPac (Quick Process Action Components) per processi “pronti per l’uso”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome