Consueto appuntamento invernale per Apple, che durante la prima settimana di gennaio ha tenuto a San Francisco il primo MacWorld del nuovo millennio. Padrino dell’evento, come di consueto, Steve Jobs, rinnovato nell’aspetto (grazie al taglio della barb …
Consueto appuntamento invernale per Apple, che durante la prima settimana
di gennaio ha tenuto a San Francisco il primo MacWorld del nuovo millennio.
Padrino dell’evento, come di consueto, Steve Jobs, rinnovato nell’aspetto
(grazie al taglio della barba) e nel ruolo, dato che, finalmente, ha fatto
piazza pulita dell’appendice ad interim posta dopo il titolo Ceo. Se una
"i" rimane davanti a Ceo, ha sottolineato spiritosamente il manager, starà
solo a indicare Internet. Questo è stato l’annuncio più eclatante del ke
y
note del 5 gennaio. Le novità di prodotto, forse, per una volta non sono
state all’altezza, almeno per quanto riguarda l’entusiasmo del pubblico.
Il faro doveva essere puntato sull’annuncio ufficiale di Mac Os X, la nuova
piattaforma operativa della casa di Cupertino che corona una strategia
avviata un paio d’anni fa. Ma il mancato funzionamento della demo che
doveva mostrare le potenzialità grafiche e multimediali dell’Os ha smorzat
o
gli entusiasmi. Del resto, si tratta ancora di una beta non definitiva.
Quella finale verrà consegnata ai tester in primavera, mentre il sistema
sarà in vendita in estate. Il preload sulle macchine, poi, sarà effettua
to
a partire dal gennaio del prossimo anno. Di mac Os X, in sostanza, si è
avuta solo qualche anticipazione dal punto di vista grafico. L’interfaccia
è stata rinnovata in direzione dell’estrema intuitività, assumento elega
nti
caratteristiche di trasparenza, tanto da farla definire "Aqua". Barre di
scorrimento più leggere nell’aspetto, bottoni rosso, giallo e verde
utilizzati, rispettivamente, per chiudere, minimizzare o ingrandire le
finestre, una barra degli strumenti nella parte bassa dello schermo,
modificabile nelle dimensioni, che contiene le icone "reali" di documenti,
immagini e applicazioni. Inoltre, finestre che si aprono sgusciando fuori
dalla barra come foulard sfilati dal cappello di un prestigiatore. Questi e
altri effetti mirabolanti, a volte molto utili (come la possibilità di
cliccare su una finestra in secondo piano senza renderla attiva), sono solo
la cornice di quella che sarà, stando a Jobs, una piattaforma unificata,
"Linux like", pensata per Internet e di facile migrazione. Il multitasking
preemptivo e la grafica avanzata (supporto di Quartz, OpenGl e QuickTime)
sono tra le caratteristiche fondamentali del nuovo sistema operativo.
Altra novità sfoderata al MacWorld è arrivata dai servizi Internet, che
completano il quadro aggiungendo un elemento all’hardware e al software, e
contribuiendo a costruire la strategia Apple "moving behond the box". Si
tratta di nuove opportunità gratuite, già visibili sul sito www.apple.co
m,
che vedono nei cosiddetti iTools la carta migliore. Dedicata esclusivamente
agli utenti della Mela (ma dotati di Mac Os 9), questa classe di servizi
offre la tecnologia Kid Safe che seleziona i siti visionabili da non
adulti, un servizio di e-mail grauito battezzato mac.com, una funzionalità
per crearsi la propria home page "in meno di 10 minuti" e 20 Mb di spazio
personale sul server Web. Lo spazio a disposizione, denominato iDisk, è
visibile come un’icona che appare direttamente sul desktop, ed è
sfruttabile proprio come se si trattasse di un qualsiasi drive di storage
esterno, operazioni di drag & drop comprese.





