La mano della legge

Le evoluzioni dell’It imposte per decreto, di regola, salvano il mercato. Sarà ancora così?

C’è stato l’Anno 2000. Ma quella era una minaccia frutto soprattutto della
dabbenaggine di quei buontemponi dei nerd, che, quando hanno creato i computer,
tanto erano entusiasti a frullarselo, che non hanno pensato che da li a un
trentennio la prima cifra delle date delle istruzioni impartite alla macchina
sarebbe cambiata.
Comunque aveva un aspetto burocratico per nulla
trascurabile, per mettere ordine al quale le aziende hanno dovuto spendere in
It.
Poi c’è stato l’euro.
E qui già la longa manus del legislatore si è
fatta sentire. Tanto più che è stato un legislatore a nove teste, o a nove code
(poi dodici, poi quindici…).
Il consenso unanime, di quelli che si
compongono itinerando nelle più prestigiose piazze europee, partendo da
Bruxelles, passando da Parigi, da Bonn, per arrivare a Roma, stabilì che
conveniva ai più unificare le divise sotto un unico cappello.
Bello e
promettente, ma, come tutte le cose belle e promettenti, un filino costose (e lo
sappiamo tutti).
L’avvento dell’euro ha dato fondo ai budget informatici
delle aziende, che hanno dovuto mettersi in regola con la contabilizzazione.

Passano altri tre anni e si sente, chiara e assordante, la mancanza di un
pungolo, una spinta, un’esortazione al cambiamento guidato. Allora corrono in
soccorso quei brillantoni di revisori, avvezzi a fare le pulci ai bilanci delle
grandi aziende, che, per movimentare la situazione decidono di andarci giù col
sale grosso, e vien fuori che il loro controllo non veniva fatto proprio a
regola d’arte.
E non era tanto falso in bilancio (individuabile, colpibile),
quanto vere e proprie contabilità sderenate. Scandali correttamente portati a
evidenza e richiamo sullo scranno del comando della legge, per mettere ordine e
dire che non si fa così, ma cosà: si tiene traccia di tutte le comunicazioni, di
modo che chi scrive un dato è proprio lui e non un altro.
Nasce così la
cosiddetta (o benedetta) “regulatory compliance“. Un complesso di
pratiche e attività che in America ormai tutti i colletti bianchi delle
multinazionali conoscono bene. E i fornitori di tecnologia gongolano, perché per
rendere i sistemi informatici confacenti ai dettati di legge (una per tutte:
Sarbanes-Oxley) bisogna spendere.
E così bilanci e documenti aziendali sono
salvi.
Ma anche il mercato informatico si prende un bel tonico.
Quello
americano, però.
E da noi?
Ancora tutto tace o se c’è qualche voce è
flebile, ma, la sensazione è quella che, se le acque non si smuovono da sole,
anche in Europa la signora Legge dovrà rimboccarsi le maniche e provvedere.

E, in tutta onestà, i fornitori di tecnologia non stanno aspettando altro.

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