La metà oscura del Pdf

La relazione delle autorità americane sul caso Calipari priva di omissis. Una leggerezza non insolita quando si tratta di documenti elettronici.

La notizia ormai ha fatto il giro di tutte le agenzie e sta assumendo i
contorni della leggenda, tra attribuzioni più o meno veritiere di meriti e
paternità,da un fantomatico studente greco a un blogger italiano tra i più famosi, intervistato anche dal tg5.
In ogni caso è emblematica della leggerezza con la quale spesso si
sottovalutano gli strumenti con i quali si lavora.
E così è bastato copiare il testo in formato Pdf
della relazione americana sul caso Calipari in un documento Word – sarebbe
stato sufficiente anche il blocco note

– per
ritrovare integri tutti gli omissis.
Chi ha stilato il documento
ha infatti tralasciato di deselezionare la casella che “autorizza la copia di
testo, immagini e altri contenuti
“, rendendo di fatto leggibili anche quelle informazioni
soggette a omissis e coperte da lunghe righe nere nella versione
originale.
Peccato che il pennarello in questo caso sia tutt’altro
che indelebile e finisca per assomigliare un po’ all’inchiostro simpatico di
lontana

memoria. Basta usare la “luce” (l’editor) giusto
e il testo riappare.
Una “leggerezza”, la cui portata sarà
valutata in altra sede.
In questa, invece, ci sentiamo di condividere la
riflessione di natura tecnica espressa poche ore fa da Paolo Attivissimo:
è ora di rendersi conto che non si può trattare un documento elettronico
alla stregua di un documento cartaceo e che quindi bisogna imparare a conoscere
gli strumenti prima di affidare loro segreti aziendali o
militari

.”

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