Il test di Corel Paint Shop Pro 9

Una suite che, a un costo abbordabile, offre procedure automatizzate per i neofiti con strumenti utili anche ai professionisti

Nato come programma alternativo a suite più potenti e costose come Photoshop
CS, da sempre caratterizzato da un utilizzo semplice e intuitivo e un prezzo
molto competitivo, Paint Shop Pro non si smentisce nemmeno questa volta.

Giunto alla nona versione, il programma di punta di Jasc (rilevata
recentemente da Corel) ci ha colpiti molto favorevolmente grazie alle automazioni
presenti e a un potente tool di fotoritocco.

Appena aperta la confezione notiamo la presenza di un corposo manuale
cartaceo
che, con le sue 542 pagine (indice incluso) ci è stato
molto utile.

L’installazione non ha presentato alcun problema e il programma è
stato avviato con successo fin dal primo momento; abbiamo evitato di utilizzare
PSP 9 come visualizzatore standard per le immagini visto che, al primo avvio,
deve caricare molte DLL prima di essere operativo.

L’ideale sarebbe quindi avere un programma leggero e versatile tipo ACDsee
classic, o il semplice visualizzatore di Windows XP, per poter vedere in “anteprima”
le immagini e poi poterle aprire e modificare con questa suite.

Nell’interfaccia è presente il pulsante Fotoritocco
che racchiude un sottomenu completo. Cercando di venire incontro ad utenti meno
esperti, PSP punta molto sull’automazione delle operazioni, e la voce
Correzione fotografica in un passaggio racchiude in sé
tutte le modifiche standard quali messa a fuoco, contrasto, bilanciamento colore,
e così via, e le prove effettuate hanno dato risultati molto soddisfacenti;
per chi invece volesse cimentarsi manualmente, il programma offre la possibilità
di modificare ogni singolo parametro.

Per aggiungere effetti grafici di impatto sono presenti sia dei semplici filtri
sia degli script che eseguono più operazioni in una volta.

Ma vediamo più nel dettaglio queste due funzionalità. I filtri
sono ben 81
, ai quali vanno aggiunte i plug-in scaricabili dalla Rete.

Si trovano sia effetti bidimensionali che tridimensionali, con finestre di
anteprima di chiara lettura e con parametri modificabili.

Abbiamo trovato interessanti l’effetto Carboncino, che
trasforma in modo credibile una foto/immagine in un disegno a mano e l’effetto
Seppia, che dà alle foto uno stampo retrò.

Gli script sono “solo” 54, ma la loro forza sta nel fatto di essere
operazioni multiple eseguibili in una sola volta senza dover attivare tutti
gli effetti uno per uno; sono ovviamente modificabili e l’utente esperto
potrà, dopo un po’ di pratica e di attenta lettura del manuale,
creare i propri script su misura facendo interagire da due a più effetti
per ottenere il risultato desiderato.

continua…

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