Il senso

La “politica aziendale”, tra le sempre più frequenti indiscrezioni e un’ufficialità che sempre meno c’è.

Saltiamo l’ostacolo a pie’ pari… Passiamo dalla parte dei ragionieri
Casoria e compagni… Evadiamo
“, diceva Toto’ ne “La banda degli onesti”.

E lo diceva pur non avendo il fisique du role di colui che delle norme e
delle regole se ne fa un baffo.
Lo diceva, dunque, con fare provocatorio,
poco convinto delle azioni e tanto meno delle idee che ne stavano alla base, ma
animato da un consistente istinto di ribellione a uno statu quo ritenuto iniquo.

Il punto è questo: al cospetto di una situazione, normata oppure se
regolata, a seconda dei casi (se legge o consuetudine) si può in maniera civile
essere nettamente contro?
Per esempio, si può essere contro la “politica
aziendale”, di una qualsiasi azienda, non la tua, che fa prevalere il silenzio
all’assenso, al consenso, o al dissenso, specie quando quest’azienda di lavoro
fa la comunicazione (in tutti i sensi)?
Che senso ha avere come politica
quella di non commentare direttamente, mettendoci voce, faccia e firma, una cosa
che, in un dato istante dell’universo non è vera, è, insomma, una balla?
Se
una cosa non è vera, adesso, non ha senso.
Adesso.
Diciamolo, adesso.

Se domani senso lo avrà, bene, lo avrà.
Ora no.
E, invece:
negazione, smentita, ma neutra, anonimizzazione dell’intervento.
Perché?

Forse le cose vengono dette da entità astratte?
A noi risulta ancora che
le frasi escano dalle bocche delle persone. Insomma, se il corrierone scrive che
Telecom intende rimettere su piazza il marchio Olivetti, facendogli fare anche
un certo lavoro di sostanza, e tutti ci chiediamo “ma dai?” e poi andiamo a
vedere e scopriamo che in quella partita di poker che è la comunicazione delle
notizie, il nostro ruolo è quello del morto, ci rimaniamo non male, ma attoniti
sì.
Tutti a dire, non è vero, nessuno che, ufficialmente, si prende la briga
di mettere un viso dietro la smentita.
L’affermazione neutra: è questo che
vale oggi.
Il caso di Telecom è qui citato a esempio perché attuale.
Ma
l’abitudine a rimandare a ipotetiche “politiche aziendali” ce l’hanno tutti.

E’ una cosa che prima noi non avevamo, paese di chiacchieroni che siamo, e
che abbiamo imparato dagli americani, insieme a tante altre fast-fooddate che ci
rovinano il fegato.
Vai tu a disturbare la signora “politica aziendale” per
farti mettere una firma sotto una dichiarazione, se ci riesci.
Poi viene
fuori che criticano i giornalisti sportivi che danno corpo anche alle ombre.

Fanno bene, invece.
Per contrappasso.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome