Resi noti i risultati di uno studio condotto dall’Unione Europea sullo spirito imprenditoriale.
Lo studio è stato realizzato dalla Commissione
Europea, che ha cercato di analizzare quale sia l’atteggiamento
dei cittadini europei rispetto al concetto di
imprenditorialità. E, soprattutto, ha cercato di analizzare quali siano
le differenze di atteggiamento tra gli europei e gli americani.
Secondo lo studio, il 45% degli europei vorrebbe essere capo di se stesso. Una percentuale nettamente inferiore a quella che si riscontra negli Stati Uniti. In risposta alla stessa domanda, gli americani rispondono positivamente nel 61% dei casi.
Tra i
fattori alla base della relativa avversione da parte degli europei ad avviare
una propria attività imprenditoriale ci sono sicuramente una maggiore attenzione alla stabilità del lavoro e maggiore ansietà rispetto ai rischi di fallimento, fattori inibitori in una percentuale decisamente più alta rispetto a quanto rilevato OltreOceano.
Ma questo stato di cose non può certo soddisfare la Commissione, che dunque dichiara la ferma intenzione di mettere in atto misure adeguate a convincere un numero crescente di europei verso la strada dell’imprenditorialità.
Perché, questo è
il vero punto, sottolineato per altro dal Commissario Gunther Vergheugen,
“gli imprenditori sono il Dna economico necessario a realizzare la
competitività e l’innovazione in Europa
“.
L’indagine, condotta lo scorso mese di aprile su 21.000 soggetti ma pubblicata solo in questi giorni, ha evidenziato che solo il 2% degli interpellati era in procinto di avviare una propria attività, contro l’8% degli americani.
Qualche segnale incoraggiante viene dai nuovi stati membri dell’Unione.
Circa un terzo dei cittadini europei con un lavoro dipendente hanno dichiarato l’interesse ad avviare una loro attività nei prossimi cinque anni. E di questo terzo, il 40% è rappresentato da cittadini dei nuovi stati membri.





