Il test della Epson PictureMate

Ergonomicamente ben studiata, stampa in esacromia con buoni risultati. Il display alfanumerico è monocromatico

Un prodotto dall’aspetto sicuramente originale, classificato da alcuni
“tostafoto” per la forma famigliare e per la semplicità d’uso.

Ergonomicamente ben studiata, la PictureMate occupa poco spazio, protegge
dalla polvere gli elementi non utilizzati (interessante lo sportello separato
per i lettore di schedine e per l’uscita dei fogli) e risulta facilmente
trasportabile grazie al manico.

L’ingombro e la fisionomia generale richiamano le Photosmart di HP con
le quali condivide anche l’impiego di una tecnologia a getto d’inchiostro
anziché a sublimazione, ma con 6 colori anziché 3
(nero, ciano, magenta, giallo, rosso e blu).

La cartuccia ha un formato largo e piatto e s’innesta nella base della
stampante, sul retro e garantisce cento stampe. La testina rimane invariata
a differenza di quanto avviene con le HP.

Sul retro troviamo anche il vassoio per caricare i fogli (più capiente
delle concorrenti) e le connessioni USB verso il PC e verso le fotocamere (PictBridge).

Sulla parte alta troviamo invece i tasti di comando, pochi ma funzionali e
il display, purtroppo alfanumerico e monocromatico (l’unico
neo di questa periferica che si deve confrontare con modelli di pari costo che
montano display grafici a colori).

La stampa delle foto può avvenire direttamente dalla fotocamera oppure
da schedina. In quest’ultimo caso non è possibile esaminare
e selezionare le fotografie sul display
, bensì bisogna stamparle
tutte oppure, in alternativa, stampare un indice su carta, che riunisce le miniature
delle immagini contenute nella schedina, assegnando a ciascuna un numero di
sequenza.

Il numero può quindi essere selezionato sul display alfanumerico per
produrre le stampe desiderate. Una terza alternativa consiste nel memorizzare
sulla schedina, prima di toglierla dalla fotocamera, l’informazione DPOF
(Digital Print Order Format) che indica quali fotografie stampare e quindi attivare
da display la stampa DPOF.

Il tasto di stampa (Print) è ben evidenziato e si trova a fianco del
selettore a 4 vie utilizzato per la navigazione attraverso i menu e per la conferma
delle scelte e a fianco del tasto “Cancel” usato per annullare.

Anche qui, come nelle HP e nella Kodak, troviamo alcune funzioni di
ritocco fotografico interno
, in particolare la stampa in bianco e nero
oppure color seppia di immagini originariamente a colori.

Troviamo anche una funzione zoom che stampa una la porzione ingrandita della
porzione centrale della foto.

A differenza della Photosmart 375, non è possibile scegliere la zona
da ingrandire prima della stampa, ma è possibile solo indicare la percentuale
d’ingrandimento: 1,2 o 1,5 volte.

Abbiamo infine una correzione automatica delle foto basata
sulle informazioni PIM o EXIF e una “piccola
miglioria” che consiste nel rimuovere disturbi digitali e nell’aumentare
la risoluzione (mediante processo matematico) delle immagini piccole in modo
da poter stampare alle dimensioni volute.

Come già avviene nelle fotocamere Epson, la stampante consente di aggiungere
cornici prefedinite alla foto, che vengono stampate sui bordi della stessa.

Citiamo per ultimo il alto tasto “Save Photo” collocato in alto
a destra. Premendolo è possibile trasferire a unità disco o masterizzatore
di CD esterni il contenuto di una schedina di memoria presente nel lettore della
stampante.

In tal modo si possono archiviare le proprie foto senza avere un PC a disposizione.
E’ anche possibile stampare direttamente da un disco esterno che sia collegato
alla porta USB usata per le fotocamere.

Abbiamo provato questa funzione con un pen drive e ha funzionato benissimo.
La stampante crea una particolare cartella in cui trasferisce il contenuto integrale
della schedina. Abbiamo provato poi a stampare dal pen drive così preparato
e tutto ha funzionato a dovere. Perfetto anche il funzionamento dell’adattatore
Bluetooth utilizzabile per la stampa diretta da palmare o telefonino
dotato di fotocamera integrata.

In generale, la qualità di stampa è buona e sostanzialmente
comparabile alle altre tecnologie: inkjet di HP e sublimazione. La disponibilità
di un numero maggiore di colori risulta in una fedeltà quasi perfetta
rispetto all’originale e in una maggiore incisione, visibile solo in nelle
foto che presentano contorni netti.

Ricca anche la dotazione di software che prevede, oltre ai
driver, alcuni semplici programmi per la gestione delle immagini. Corposa infine
la documentazione a corredo. Quando collegata al computer, la stampante rende
direttamente accessibile il lettore di schedine in contemporanea alla funzione
di stampa, di conseguenza è possibile comandare dal PC la stampa diretta
di un’immagine che si trova nel lettore della PictureMate.

Il driver offre informazioni sul livello dell’inchiostro e sul tipo di
carta utilizzata. Usando il software a corredo, sullo stesso foglio possiamo
stampare 1, 2, 4, 6, 8 e 16 immagini più l’indice, tutte senza
margini.

Si possono anche produrre foto con margini in diversi formati. La stampa in
bianco e nero offre ottimi risultati senza il bisogno di usare una cartuccia
particolare (come nelle HP Photosmart).

Caratteristiche tecniche
Produttore: Epson www.epson.it
Prezzo (IVA compresa): 229 euro (con Bluetooth incorporato)
Costo kit: 39 euro
Numero fogli: 100
Costo copia: 39 centesimi
Bluetooth: sì
PictBridge: sì
Schedine lette direttamente: CF, SD, MMC, Memory Stick, xD
Peso totale: 3,14 Kg

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