Mandrake 10: istruzioni per l’uso – parte 2

Come installare Mandrake Linux 10.0 La distribuzione gratuita di Mandrake Linux 10.0 si basa su tre CD ROM che contengono i file essenziali del sistema operativo, le applicazioni e le utility fondamentali, il software addizionale, la documentazione on …

Come installare Mandrake Linux 10.0
La distribuzione gratuita di Mandrake Linux 10.0 si basa su tre CD ROM che contengono
i file essenziali del sistema operativo, le applicazioni e le utility fondamentali,
il software addizionale, la documentazione on line e il supporto linguistico
internazionale.

Allegato alla rivista base di ottobre si trova il primo dei CD ROM di installazione
di Mandrake Linux 10.0, che contiene il kernel del sistema operativo, mentre
nell’edizione con DVD (nella cartella Mandrake) sono contenute le immagini
di tutti e tre i dischi.

Per avviare l’installazione da CD ROM è sufficiente inserire
il primo CD: comparirà automaticamente una schermata che propone di attivare
l’installazione e di riavviare il computer.

Se così facendo non prende il via il programma di setup di Linux ma
parte normalmente Windows, allora significa che il BIOS del computer non è
configurato in modo da eseguire il boot da compact disc.

In tal caso bisogna nuovamente avviare il sistema ed accedere alla configurazione
del BIOS dalle primissime schermate di boot (solitamente premendo Canc,
F2, Esc
o altre sequenze di tasti indicate sul manuale del Pc): da
qui bisogna individuare la voce che indica la sequenza dei dispositivi di avvio
e specificare che il CD ROM deve essere caricato prima del disco fisso.

Al successivo avvio sarà caricato il programma di installazione di Mandrake
Linux che guiderà attraverso tutte le fasi della configurazione del sistema.

Al termine della copia dei file bisogna rimuovere il disco dal lettore di CD
ROM e riavviare il computer: sarà quindi visualizzato un pannello che
permetterà di caricare alternativamente Windows o Linux.

La procedura di installazione delle distribuzioni Mandrake è nota per
la sua semplicità e si conferma tale anche in questa versione 10.0.

Rispetto a quelle delle altre distribuzioni è più amichevole
è decisamente più semplice: richiede minimi interventi
di configurazione
da parte dell’utente, che in questo modo non
rischia di confondersi e di impostare parametri errati, e cerca di risolvere
automaticamente ogni possibile questione si presenti in fase di setup delle
periferiche.

Dopo le prime fasi in cui si definiscono i pacchetti software da copiare sul
disco, l’installazione procede senza intoppi e riconosce tutto l’hardware
di sistema.

Anche in questo caso si notano i notevoli miglioramenti introdotti con la distribuzione
10.0, che adesso riconosce praticamente tutte le periferiche più recenti,
mentre in passato falliva nella configurazione di alcune schede grafiche Dvi
(con interfaccia digitale verso il monitor) e dei dischi fissi dotati di interfacce
ad alta velocità.

Le successive operazioni di configurazione di ciascun dispositivo sono svolte
attraverso il pannello di controllo personalizzato dal produttore.

Al primo avvio, l’assistente MandrakeFirstTime aiuta
i nuovi utenti nelle fasi iniziali di configurazione del desktop e della posta
elettronica. Anche le stampanti vengono installate automaticamente e rese subito
disponibili.

Come accade normalmente in Windows, adesso anche in Linux è possibile
collegare il nuovo hardware senza spegnere il computer e configurarlo
in modo automatico: i dispositivi USB e i dischi rilevati appaiono automaticamente
sul desktop e sono subito utilizzabili grazie alla funzione supermount
che consente l’accesso alle unità rimovibili senza la necessità
di utilizzare i comandi mount e umount come avveniva in passato.

La configurazione dei dispositivi, inoltre, è resa quanto mai semplice
dal Centro di controllo Mandrake che permette di gestire l’intero
sistema attraverso semplici utility grafiche e non più con ostici file
di configurazione da modificare a mano.

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