Due parole

Un film? Un thriller? No. Solo cause legali. Senza divorzi.

17 giugno 2004 Rivelazioni scottanti. Sbarra infuocata.
Avvocati
astuti. Giudice implacabile. Conseguenze inaspettate. Testimoni suadenti.
Pubblico ministero. Colpevoli innocenti.
Sono tutti potenziali titoli di
film, secondo quel filone ollivudiano che troppo spesso ha amato riassumere in
due parole (sempre quelle due, maledette parole!) lo snodarsi di un thriller,
magari a sfondo legale.
Potrebbero essere anche il titolo del film che
liberamente trae le vicende del giudizio in corso presso la nona corte federale
di San Francisco e che mette di fronte al giudice Vaughn Walker il dipartimento
di Giustizia statunitense (Doj) e Oracle.
Il Doj accusa, la casa
californiana si difende.
Sul piatto, il tentativo di acquisizione per 7,7
miliardi di dollari di PeopleSoft.
Il giudice Walker tenta di capirci
qualcosa e noi insieme a lui. Sopra di tutto il togato vuole intendere cosa è
un’applicazione “altamente” enterprise e invita convenuti e testi a spiegarlo.
Conseguenza di quest’azione conoscitiva sono agnizioni assolutamente
stupefacenti.
Come quella dell’ex Cfo di JdEdwards, società acquisita da
PeopleSoft, il quale ha ammesso che dai e dai, JdE non è mai riuscita a sfondare
degnamente nel mercato di fascia alta.
O come quella del direttore esecutivo
di Oracle, Keith Block, che dapprima ha detto che la sua società sta preparando
pacchetti preconfigurati per il mercato di mezzo (altro che alta impresa) e che
lui e suoi pari sono autorizzati a proporre sconti ai clienti anche del 70% del
listino, i suoi sottoposti del 55% e il suo superiore, Safra Catz non ha limiti
nello scontare.
Ciò a dire che altro che trust che controlla i prezzi: il
mercato è agguerritissimo.
O come, ancora, quella di Nancy Thomas,
responsabile della divisione consulenza di Ibm che ha detto di ritenere il suo
mercato in pericolo di fatturato, nel caso Oracle riuscisse ad acquistare
PeopleSoft.
O, chicca, quella dei testi di Sap e Microsoft che hanno fatto
capire che, si, in fin dei conti le due società si sono sempre piaciute e che
tempo fa hanno accarezzato l’idea di unirsi nel sacro vincolo del merger. Che il
giudice Walker stenti a capirci qualcosa sul concetto di “business application
enterprise” e che si senta proiettato in una gabbia di matti non abbiamo dubbi.

Così come crediamo che tutti, Oracle, PeopleSoft, Sap, Microsoft, Ibm,
vogliono legarsi fra loro.
In modo che nessuno scappi.

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