Sessanta milioni per l’innovazione nelle Pmi

Secondo le intenzioni del governo lo stanziamento dovrebbe innescare investimenti tecnologici per almeno 1,5 miliardi di euro

27 maggio 2004 Il comitato dei ministri per la società dell’informazione ha approvato un nuovo tipo di fondo a favore delle Pmi che intendono puntare sull’innovazione tecnologica. Secondo Antonio Marzano, ministro per le Attività Produttive “è stata costituita una sezione speciale del Fondo centrale di garanzia per le Pmi, con una dotazione di 60 milioni di euro, destinati ad innescare investimenti tecnologici in innovazione digitale per almeno 1,5 miliardi di euro, per non meno di settemila piccole e medie imprese”.
Il provvedimento prevede che saranno ammissibili investimenti in innovazione tecnologica, organizzativa e commerciale di importo compreso tra i 20 mila e i 200 mila euro per impresa e che la garanzia sarà cumulabile con tutte le misure di incentivazione alle Pmi, nei limiti di intensità fissati dall’Unione europea.
La novità di questa iniziativa, rispetto ai fondi precedenti in materia di innovazione, è che la garanzia rilasciata è di tipo sussidiario, ossia commisurata alla perdita finale della banca, una volta escusse tutte le altre garanzie, a titolo oneroso (ma gratuito al Sud) e con copertura fino al 60% del fondo (all’80% per il Sud). La garanzia a prima richiesta può essere fatta valere dalla banca immediatamente, già alla prima morosità.
Lucio Stanca ministro per l’Innovazione e le Tecnologie ha spiegato che “sinora le aziende, soprattutto le piccole e medie, avevano difficoltà ad accedere al credito bancario per gli investimenti in beni immateriali, quali l’innovazione digitale (consulenze, software, brevetti, formazione, ma anche in investimenti tecnologici digitali che diventano facilmente obsoleti), in quanto tali beni, di fatto, non sono pignorabili e, quindi, non tutelano gli istituti sul recupero del credito. Il nuovo Fondo, pertanto, aggira questo ostacolo intervenendo direttamente a favore del sistema creditizio che, di conseguenza, sarà meglio tutelato in caso di inadempienza dell’impresa”.

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