Business intelligence a portata di click

QlikView è un tool che permette di estrarre dai record destrutturati, provenienti dalle fonti più disparate, indicazioni utili a orientare le scelte strategiche. Senza doversi dotare di un data warehouse.

Semplificare l’utilizzo degli strumenti di supporto alle decisioni delle aziende. Questo è quanto si propone di fare la svedese QlikTech. La società propone tool di business intelligence che sfruttano i database associativi, per facilitare l’aggregazione dei record destrutturati provenienti dalle fonti più disparate, siano essi file di testo, fogli excel o dati strutturati già inclusi in un database.
L’idea è di fornire a utenti anche non esperti di analisi una serie di indicatori utili a indirizzare le scelte strategiche. Il nucleo del prodotto è la tecnologia proprietaria Associative Query Logic, che costruisce e gestisce un database associativo residente in Ram. La tecnica utilizzata non richiede una normalizzazione alla fonte dei record, in quanto il database associativo è un “motore” di aggregazione dei dati che viene incluso direttamente all’interno del documento.
Una volta estratti i record, pertanto, il programma crea un file “.qvw”, che contiene tutte le regole Etl (estrazione, trasformazione e reimmissione dei dati). Viene creato, così, un solo oggetto, autosufficiente e completamente indipendente, che potrà essere importato e rielaborato anche offline.

La tecnologia associativa permette di rappresentare tutti i dati non solo nei termini della loro struttura ma anche in quelli dei valori a essi abbinati, con un valore unico condensato. Questo accorgimento consente di migliorare sensibilmente le performance del tool, soprattutto nel caso di analisi di grosse moli di dati, con tempi di risposta inferiori al secondo.

Piattaforma scalabile
Dike2 è una società fondata due anni fa come distributore esclusivista in Italia della tecnologia QlikTech. La società impiega 18 persone che, a oggi, seguono una sessantina di clienti nostrani. “Le tecnologie Olap e l’utilizzo dei data warehouse tradizionali – puntualizza Massimo San Giuseppe, amministratore di Dike2 -, offrono un numero limitato di dimensioni di analisi. Inoltre, le misure devono essere specificate già in fase di sviluppo dell’applicazione e l’eventuale ridefinizione delle stesse comporta notevoli perdite di tempo”.

Il prodotto di punta di QlikTek è QlikView. Giunto alla versione 6.0, offre un cruscotto decisionale di buon livello che ben si presta ad essere utilizzato presso le aziende di piccole e medie dimensioni, ma che è sufficientemente scalabile da essere adottato anche da realtà quali la Provincia autonoma di Bolzano. La Pal in questione, infatti, utilizza il prodotto per pubblicare e rendere accessibile ai cittadini una serie di informazioni, report e statistiche sul proprio operato. “Si tratta di una soluzione adatta ad essere impiegata nel mondo delle applicazioni distribuite – tiene a precisare il manager -, perché l’output è facilmente condivisibile via Web, pur offrendo l’opportunità di sviluppare numerosissimi report e grafici. Impiega, inoltre, algoritmi e Key performance indicator piuttosto sofisticati e consente simulazioni e analisi avanzate di tipo what if”.

Interfaccia utente semplice
La tecnologia impiegata permette un’analisi interattiva dei dati e un’estrema dinamicità nella loro organizzazione. “Il motore è completamente multidimensionale – conclude San Giuseppe – nel senso che tutti i campi sono dimensioni di aggregazione selezionabili in qualsiasi momento dall’utente e che ogni valore è libero, potendo essere rappresentato da un numero o da una stringa di testo”. Si tratta di un’architettura basata su server caratterizzata da un’interfaccia utente piuttosto intuitiva, simil-Windows, che facilita la fruizione e la navigazione all’interno dei dati. La pubblicazione dei report sul Web, ad esempio, è possibile attraverso semplici operazioni di trascinamento (drag-and-drop) del file relativo.

Le licenze sono di tre tipologie. Quella di sviluppo ed Etl, battezzata Enterprise, prevede il pagamento di poco meno di 2.500 euro (oltre a un 20% circa di oneri di manutenzione e aggiornamento dell’applicativo). La Professional, invece, non consente l’Etl ma permette di modificare le modalità di presentazione dei dati e costa al cliente poco meno di 800 euro (oltre al 20% circa di spese di manutenzione). Infine, la licenza Analyzer è quella relativa ai client e permette di operare online su applicazioni che vengono eseguite su un server con QlikView. A queste deve essere aggiunto il costo della licenza relativa al server logico, pari a poco meno di 12mila euro.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome