La mobilità dei dati come valore per il business aziendale

Sviluppando soluzioni end-to-end, Symbol si propone come realtà in grado di coprire le esigenze di cattura, spostamento e gestione delle informazioni, per metterle a disposizione di un’ampia classe di lavoratori in movimento.

Da anni Symbol è presente nel settore delle soluzioni a radiofrequenza, soprattutto nell’ambito dei sistemi mobili per le transazioni di dati e della lettura e gestione dei codici a barre. In un periodo di continuo sviluppo delle tecnologie wireless, la società punta a estendere la portata delle proprie soluzioni verso ambiti meno specializzati, nel riconoscimento dell’importanza strategica delle soluzioni mobili e delle Wlan aziendali.


Nel nostro Paese la corporate ha affidato il compito di affrontare questa evoluzione a Roberto Colombo, che ha recentemente assunto la guida di Symbol Italia con la carica di country sales manager. Linea Edp lo ha incontrato per capire verso quali direzioni va la società e quali sono i programmi futuri.

Symbol da tempo si occupa di soluzioni wireless, per esempio all’interno di magazzini o nella gestione di codici a barre. Attualmente questa tecnologia ha ampliato molto la sua portata. Come si sta realizzando questa transizione all’interno di Symbol?


“Da più di un decennio Symbol si occupa di tecnologia a radiofrequenza applicata a business specifici, all’interno di un mercato che noi chiamiamo del “data capturing”. Nel corso degli ultimi anni si è verificata una tendenza indirizzata all’affermazione delle soluzioni wireless in termini di Wlan, Wi-Fi e così via. Noi, però, preferiamo affrontare le cose in termini di ripercussioni sul business, anziché di tecnologie e quindi preferiamo parlare di mobility, un concetto che è più vicino all’area del business.


La mobilità rientra all’interno della nostra mission e Symbol vuole essere considerata come la “enterprise mobility company”di riferimento”.

Ci può spiegare meglio qual è la vostra idea di mobilità.


“Per noi mobility è qualcosa che va al di là del mercato del networking e delle tecnologie menzionate. È un approccio verso i nostri clienti indirizzato ai loro specifici problemi di business mobile. Il concetto che Symbol sta sviluppando in questo ambito è di portare le informazioni verso quello che noi chiamiamo il punto di attività, ovvero dove devono essere prese decisioni, sia di carattere operativo, sia di tipo decisionale. Non deve essere più l’utente che rincorre l’informazione, ma l’informazione che viene depositata il più vicino possibile al punto di decisione”.

In molti casi questo si può fare anche utilizzando infrastrutture fisse e senza ricorrere al wireless?


“Non pensiamo che sia finito il tempo dell’informatica tradizionale, ma vediamo un’evoluzione per i dati analoga a quella che ha interessato il mondo della comunicazione telefonica. Continueranno a esserci le postazioni fisse all’interno dell’azienda, ma per coloro che sono nei magazzini, nella produzione o nella forza vendita esterna e che devono attingere continuamente a informazioni, riteniamo che queste debbano essere portate a loro e non il contrario, con una forma di push anziché di pull”.

Da un punto di vista strategico dove si realizza il valore associato alla mobilità?


“La tendenza è di allontanarci da una situazione in cui la mobilità faceva parte di un progetto specifico relativo a una specifica business unit dell’azienda, verso una logica in cui la radiofrequenza è vista a livello strategico come una tecnologia che porta un vantaggio trasversale alle divisioni. Nella nostra esperienza vediamo, per esempio, che la radiofrequenza si affianca ai progetti di integrazione Erp all’interno dell’azienda. Le informazioni che questi sistemi forniscono ai manager sono utili solo se inserite in questi grandi data warehuose in modo estremamente accurato e aggiornate in real time. Poiché molte attività non sono svolte dalle postazioni fisse dove è disponibile l’interfaccia Sap, un terminale portatile è essenziale per fornire questo livello di accuratezza”.

In Italia quali sono gli esempi e la tipologia di aziende dove si concretizza maggiormente l’esigenza di business mobile?


“Abbiamo installazioni significative nell’ambito farmaceutico in cui dal magazzino, dove i nostri prodotti sono presenti da sei o sette anni, la radiofrequenza si è estesa a coprire tutti gli ambiti di produzione e anche le aree uffici. Per un certo tipo di attività di automazione della forza vendita e di servizi di vendita l’utilizzo da parte del personale di terminali mobili è dato per scontato. Terminali che offrono soluzioni di “data service” si trovano nei settori delle public utility, tra le società che fanno tentata vendita, nell’ambito della logistica, dei trasporti o nelle applicazioni di rifornimento dei punti di vendita di società quali, per esempio, Galbani o Coca Cola. Altri segmenti in cui la mobilità fornisce valore sono il mondo della sanità, in cui la necessità di poter disporre di cartelle virtuali del paziente garantisce una riduzione degli errori nell’erogazione dei farmaci o nella Gdo con i nuovi sistemi di “portable shopping””.

Quali devono essere le caratteristiche di questo tipo di soluzioni?


“Se pensiamo ai lavoratori mobili che fanno, per esempio, tentata vendita, accanto ai terminali vi sono anche stampanti per realizzare fatture e documenti di trasporto. Si comprende che queste soluzioni devono avere caratteristiche di dimensioni contenute, ma anche solidità, robustezza, affidabilità e semplicità di utilizzo. Symbol è una società che produce tecnologia applicata al business e i nostri interlocutori o quelli dei nostri partner, possono essere anche i responsabili di magazzino, piuttosto che quelli della logistica o chi gestisce l’attività di tentata vendita.


Ovviamente, poi, il tutto viene ricondotto all’interno del mondo It quando si parla di piattaforme e prodotti, ma la nostra tecnologia nasce già con un’ingegnerizzazione per essere efficacemente applicata. Gli utenti nomadici non sono solo i manager che escono dall’azienda o i venditori esterni ma, per esempio, tutto il personale viaggiante di Treni Italia”.

Qual è, dunque, la direzione verso cui sta avvenendo l’evoluzione di Symbol?


“Il mercato ci riconosce da tempo questa capacità di cattura dei dati in modalità mobile; l’evoluzione di Symbol risiede nell’abilità di muovere questi dati sull’infrastruttura verso il punto di attività e poi di gestire queste informazioni. Il concetto di soluzione end-to-end si realizza proprio nella combinazione di queste tre fasi di capture, move e manage”.

In particolare, come vi muoverete all’interno di ognuno di questi tre aspetti citati?


“Sul lato move, nell’area del wireless networking, continueremo a sviluppare il concetto del wireless switching. Non intendiamo portare discontinuità nella nostra linea di prodotti access port, ma è in questa direzione che stiamo investendo e concentrando i nostri sforzi. Questa tecnologia consente di rispondere a nuove esigenze, quali la possibilità di assegnare livelli di banda a specifiche applicazioni o figure aziendali, la possibilità di settare più wireless Lan diverse sullo stesso access point e mappare queste Wlan con le virtual Lan della rete cablata aziendale. Sul lato terminali, ovvero del data capture, siamo Oem di Microsoft e stiamo realizzando terminali basati sul sistema operativo Windows Ce; la novità è che stiamo proponendo una serie di terminali non più specifici, ma con le stesse funzioni e configurabili in modi diversi.


La gestione dei terminali è realizzata attraverso una serie di software raccolti nella Mobile Software Suite. Per noi gestione significa essere in grado di amministrare e configurare una rete a radiofrequenza, non solo dal punto di vista del network manager, fermandoci al singolo “access port”, ma essendo in grado di gestire anche le unità mobili che sono distribuite all’interno dell’azienda”.

Che risultato vi proponete di conseguire in Italia?


“Dobbiamo diventare il player della mobility, consolidando le soluzioni sui segmenti verticali su cui siamo già presenti ed estendendo la nostra capacità di delivery su segmenti quali la sanità o la Pubblica amministrazione”.

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