Compaq sta sviluppando una propria versione della tecnologia Numa, il cui nome in codice e Pratically Uniform Memory Access. Una risposta diretta alla recente acquisizione di Sequent da parte di Ibm.
L’acquisizione di Sequent da parte di Ibm (si veda
x-link
Ibm compra Sequent; 000; A; 12-07-1999
x-fine-link
) non sembra preoccupare Compaq, la quale, per tutta risposta, ha fatto
sapere di essere a buon punto nello sviluppo di una propria versione della
tecnologia Numa, dal nome in codice di Pratically Uniform memory Access
(Puma). Dai primi test, secondo il costruttore, le prestazioni sarebbero
assai migliori di quelle proposte dall’architettura Numa-Q di Sequent. Una
delle ragioni essenziali della mossa di Ibm è stata la possibilità di
integrare la tecnologia Numa in tutta la propria gamma di server. Compaq
potrà rispondere già entro la fine dell’anno, con la linea Wildfire, la
prima a ospitare l’architettura Puma. Fra i due contendenti, fra l’altro,
non corre buon sangue da quando Sequent ha deciso di abbandonare il
supporto di Tru64 Unix per concentrarsi sul progetto Monterey, proprio con
Ibm.
Per la casa texana, il vantaggio risiederebbe nell’aver ridotto al minimo
la latenza, ovvero la riduzione di prestazioni causata dal tempo che
intercorre per il passaggio dei dati dalla memoria al processore. A livello
locale, questo dato può scendere fino a due nanosecondi per un sistema a
otto vie, secondo Compaq, mentre se si aggiungono nuovi blocchi
quadriprocessori il tempo sale, ma sempre fino a un massimo di dieci
nanosecondi. Se così realmente fosse, saremmo molto al di sotto dei 180
nanosecondi dichiarati per i sistemi Sequent Numa-Q. Il costruttore texano
sostiene che il segreto di queste prestazioni risiede nel fatto che non si
tratta di una pura architettura Numa, bensì di una combinazione di nodi
collegati attraverso uno switch gerarchico globale e indirizzamento di
memoria di "tipo Numa". Il backplane offre un throughput fino a 4,6 Gb/s,
mentre l’Sci bus Iq-Link di Sequent arriva a un aggregato di 1 Gb/s.
I futuri server Wildfire useranno il nuovo processore Alpha Ev67 21264 a
767 MHz. Inizialmente, saranno disponibili in configurazioni da 16 o 32
vie, ma gli utenti potranno aggiungere ulteriori "blocchi" da quattro
processori. Un Wildfire a 32 processori può arrivare a velocità da 1,2
Gflops, mentre per un cluster da 64 nodi (512 processori) si dovrebbe
salire fino a 10 Tflops, ma la disponibilità è prevista solo nel tardo
2000. Attualmente, il top di gamma ex Digital, l’AlphaServer 8400, ospita
fino a 14 processori Alpha e raggiunge i 200 Mflops.
Non tutte le notizie sono buone per Compaq, tuttavia, poiché c’è già u
n
certo ritardo nei tempi di rilascio, originariamente attesi per l’aprile di
quest’anno. La società ha dichiarato di aver sottostimato gli sforzi di
engineering. Uno dei componenti, per esempio, avrebbe dovuto richiedere
350mila gate e, invece, è arrivato a 500mila.





