Molto bene Lexmark, che resta prudente

Trimestrale e anno chiudono con crescite sia in termini di utili sia di fatturato. La società, che riafferma il suo ruolo di produttore e piuttosto che di fornitore per altri brand, resta cauta per i prossimi mesi: la pressione sui prezzi è ancora eccessiva

27 gennaio 2004 Nel quarto trimestre di esercizio, Lexmark
ha registrato un fatturato di 1,37 miliardi di
dollari
, in crescita rispetto agli 1,21 miliardi registrati nel pari
periodo dell’anno precedente. L’utile passa invece da 116,3 a
138,8 milioni, pari a 1,05 dollari ad azione.
Si tratta di un risultato decisamente al di sopra
delle previsioni

di Thomson First Call, che si era fermata a un utile di 92 cent ad azione, grazie all’incremento nelle vendite di stampanti.
In particolare, la società ha registrato una
crescita del 23% nell’area delle laser e delle ink-jet
, che hanno
contribuito per 560 milioni alla composizione del fatturato, mentre i

consumabili hanno pesato per 716 milioni, con un incremento del 10% rispetto all’anno precedente.
Pur dichiarandosi
estremamente soddisfatta della trimestrale, Lexmark preferisce
mantenersi cauta
nelle previsioni per i mesi a venire, sostenendo che il clima di incertezza economica e la costante pressione sui prezzi non le consentono di andare oltre una crescita a una cifra e a utili tra i 79 e gli 89 cent ad azione.
Per quanto riguarda l’intero esercizio 2003, la società ha chiuso con un fatturato di 4,75 miliardi di dollari, in crescita del 9% rispetto al 2002, mentre l’utile è passato da 366,7 a 439,2 milioni di dollari, pari a 3,34 dollari ad azione.
Il management della società ha invece
ridimensionato l’importanza di accordi di fornitura come quello in
essere con Dell,

precisando che il proprio focus è affermarsi sul mercato con il proprio brand, non con contratti di produzione.

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