Tra Oracle e PeopleSoft siamo alle minacce legali

Il contrasto sull’Opa lanciata da Larry Ellison e soci si inasprisce. Mentre questi ultimi confermano l’opportunità che si proporrebbe a seguito di una fusione, PeopleSoft, spalleggiata da Jd Edwards, si appella alla normativa antitrust.

10 giugno Fra Oracle da una parte e l’accoppiata PeopleSoft-Jd Edwards dall’altra, è giunto il tempo delle schermaglie legali, in quello che si va configurando come un “menage a trois” non consensuale nel mondo delle applicazioni enterprise. Il Ceo di Jd Edwards, Bob Dutkowsky, ha espressamente parlato di violazione delle leggi antitrust in riferimento all’offerta d’acquisto avanzata da Oracle nei confronti di PeopleSoft. Il manager si è detto certo che, se l’operazione si completasse, ci sarebbero indagini destinate a durare diversi mesi, procurando danni a tutti, con il rischio di concludersi con una bocciatura. «L’eventuale acquisizione eliminerebbe un concorrente per Oracle – ha precisato Dutkowsky – ed è proprio per prevenire questi rischi, a totale disprezzo del cliente, che interviene la commissione antitrust». Oracle ha comunicato che, qualora riuscisse nel proprio intento, non continuerebbe a sviluppare sulla gamma PeopleSoft e proporrebbe, invece, un piano di migrazione verso la propria piattaforma 11i.

Inoltre, pare che PeopleSoft sia pronta a perseguire legalmente Oracle, almeno stando agli accenni fatti dallo stesso Ellison in una lettera inviata al suo pari grado di PeopleSoft, Craig Conway. Il capo di Oracle chiede un incontro per valutare i vantaggi dell’operazione proposta, che a suo avviso sono seri e andrebbero proposti con il dovuto peso agli azionisti, invece di perdersi in “frivoli litigi”. Non è chiaro a quali normative intenda appoggiarsi PeopleSoft per sostenere la propria azione legale.

Al momento i fronti sono spaccati anche sull’interpretazione dell’operazione di eventuale fusione. Oracle punta soprattutto sull’interesse per gli azionisti, mentre il duo PeopleSoft-Jd Edwards spinge sui benefici per i clienti. Anche la casa di Denver, che dovrebbe essere acquisita da PeopleSoft, rischia molto in questa situazione, poiché non potrebbe muoversi, essendo oggetto di trattativa e si troverebbe a fronteggiare una clientela probabilmente non intenzionata ad aspettare la risoluzione della contesa.

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