L’ora di Informatica. Dal data warehouse alla Business intelligence

La società, molto nota negli Stati Uniti, meno da noi, ha ampliato il proprio raggio d’azione, con l’intento di estendere a un pubblico più vasto applicazioni ancora oggi proposte, a suo giudizio, con un approccio troppo destrutturato. Su queste basi nasce Power Analyzer 4.

 


L’infrastruttura pura e semplice, oggi non basta più. Come in diversi altri settori dell’It, anche i produttori di software per il supporto decisionale stanno cercando di uscire dal proprio ruolo tradizionale per allargarsi al livello applicativo o estendere la propria copertura funzionale. Più o meno questo è anche il percorso che sta seguendo Informatica, azienda californiana nata circa dieci anni fa con il data mining e poi consolidatasi con il data warehousing e l’Etl (estrazione, trasformazione e caricamento dei dati). Quello della Business intelligence e delle applicazioni analitiche appare il naturale terreno di espansione per un’azienda con queste basi tecnologiche.


"Il nostro – spiega Ediz Ertekin, vicepresidente europeo della società – è un approccio modulare alla gestione e manipolazione dei dati aziendali. Con Informatica Warehouse e PowerCenter copriamo le esigenze di immagazzinamento e integrazione dei dati. Di recente abbiamo lavorato sulla business intelligence, per proporre una soluzione flessibile e facile da estendere a un pubblico più vasto. Abbiamo, così, fatto evolvere l’esistente Analytic Delivery Platform in PowerAnalyzer, oggi disponibile nella versione 4".

Si va per moduli


La modularità dell’approccio prescelto fa sì che ciascuna delle parti di cui si compone l’offerta di Informatica sia utilizzabile anche per conto proprio, in integrazione con software già presenti nelle aziende utenti. PowerAnalyzer, così, si presenta come una soluzione di Bi stand alone, pensata per offrire funzionalità complete, senza la necessità per gli utenti di una formazione estesa o di una complessa infrastruttura di supporto. La versione 4 è il frutto dei più recenti ripensamenti della società, più orientata che mai alla proposta di soluzioni semplificate per un pubblico più vasto (leggasi medie aziende) rispetto a quello che oggi usa prodotti di Bi. "Per questo abbiamo scelto un approccio che si fonda sull’accesso da thin client", illustra Ertekin. La "trovata" più interessante, se così possiamo dire, del nuovo prodotto è l’integrazione di Microsoft Excel sul lato client, poiché l’azienda ha verificato direttamente sul campo che si tratta del tool di reporting più utilizzato nella fascia di aziende individuata come target. Gli spreadsheet degli utenti possono essere automaticamente richiamati all’interno di PowerAnalyzer, consentendo di gestire scenari di tipo "what if", ma anche produrre interrogazioni e alert, con un’interfaccia familiare ai più.


La strategia di Informatica si sviluppa attraverso l’integrazione di funzionalità di Bi all’interno dei prodotti analitici, per fornire una piattaforma integrata di utilizzo più immediato, ma anche un pricing più abbordabile.


Per dare un’idea, la piattaforma (con Warehouse e PowerCenter) parte da circa mezzo milione di dollari per un numero di utenti fra i 200 e i 300, ma l’approccio modulare consente di partire da un solo aspetto funzionale, ovviamente spendendo meno. Certo, l’espansione verso la Bi implica l’ingresso in un mercato piuttosto affollato, sia da specialisti (Business Objects, Cognos, Hyperion) sia da chi arriva da settori contigui (come Sas e i database vendor).


"Gli approcci tradizionali hanno approfittato di una favorevole situazione di mercato – commenta Ertekin – ma sono stati troppo destrutturati, generando installazioni non integrate e costose. In contrasto con gli altri vendor, noi integriamo lo scorecarding e la gestione delle metriche all’interno dell’offerta e non li proponiamo separatamente a costi aggiuntivi".


Un’altra strada di espansione è verso l’Eai, in collaborazione con aziende specializzate fino a poco tempo fa ritenute concorrenti. Lo dimostra l’accordo con WebMethods, che ha portato alla creazione di Bap (Business Activity Platform), piattaforma che porta le tecnologie di integrazione dei dati verso le necessità degli utenti di monitorare i processi di business.


L’Europa sta diventando una fetta importante del business di Informatica. In Italia l’azienda si appoggia a Ebridge, che dedica 12 persone di supporto. Volendo approcciare il midmarket, nei prossimi mesi saranno creati accordi franchise con partner di fascia intermedia.

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