La società prova a emergere dal quasi fallimento dello scorso anno e si ribattezza Mci, a riprova di un orizzonte legato alle attività da carrier.
14 aprile Dopo la lunga fase di difficoltà seguita alla scoperta, lo scorso anno, di falsi in bilancio e il successivo rischio di fallimento, WorldCom prova ora a riemergere, cominciando a cambiar nome e quartier generale. La scelta di otnrare a chiamarsi Mci mostra un evidente intento di concentrare le attività sul traffico della comunicazione a lunga distanza, come il business dell’azienda acquisita qualche anno fa a carissimo prezzo e rimasta il secondo carrier negli Usa. Anche la sede centrale é stata spostata ad Ashburn, un sobborgo di Washington, dove Mci fu fondata. La società ha poi nominato Robert Blakely, proveniente dal settore petrolchimico, nella carica di direttore finanziario.
WorldCom è dal luglio scorso nel programma di protezione dal fallimento, dopo aver ammesso frodi in bilancio per un totale di 11 miliardi di dollari. L’attuale Ceo, Michael Capellas, ha sottolineato come la società abbia mostrato l’impegno a uscire dal Capitolo 11 e di volerlo fare entro la fine dell’anno. Per arrivarci è stato messo a punto un piano, sostenuto da oltre il 90% dei creditori, che prevede di portare il debito fra i 3,5 e i 4,5 miliardi di dollari, contro i 30 accusati all’indomani dell’ingresso nel programma di amministrazione controllata. Il recupero passerà anche attraverso una campagna di marketing multimediale d’immagine che partirà in tutto il mondo nei prossimi giorni. Sul fronte delle strategie di business, invece, sarà posta nuova enfasi sui clienti medio-piccoli e sui servizi telefonici locali, puntando di più sui margini che non, come in passato, sulla crescita per acquisizioni.





