Collegamenti laser all’Università di Palermo

Il system integrator Tecnonet ha realizzato la nuova infrastruttura di rete che interconnette i diversi edifici che ospitano l’Ateneo. Il backbone è in tecnologia Atm e utilizza ponti ottici a 155 Mbps, più economici delle linee dedicate fornite dai carrier.

 


L’Università degli Studi di Palermo occupa diversi edifici, alcuni dei quali sono all’interno della cittadella universitaria, altri sparsi in vari quartieri della città.


La situazione hardware all’interno dell’Università è abbastanza variegata. Poiché, in passato, la rete locale è cresciuta in modo disomogeneo, attualmente vengono utilizzati hub e switch di fornitori diversi.


Di recente l’Università ha avviato un progetto che ha l’obiettivo di interconnettere su un’unica rete tutte le applicazioni esistenti, che comportano il trasferimento di dati, fonia e immagini. In partico-


lare, l’ateneo si è trovato nell’esigenza di connettere gli edifici che si trovano al di fuori della Cittadella con collegamenti ad alta velocità, nel più breve tempo possibili e con costi contenuti.

I vantaggi del laser


A seguito di una gara, l’Università ha scelto il progetto del system integrator Tecnonet, sia per la precisione della proposta sia per la soluzione economica che è risultata particolarmente favorevole rispetto ai concorrenti.


Il progetto ha portato alla nascita di un backbone, realizzato con switch Atm (Asynchronous Transfer Mode) di Alcatel e ponti laser di Optical Access (Mrv Communications), per collegare le varie sedi universitarie. È stato installato uno switch Atm in ciascun edificio e a questo sono stati collegati i ponti laser e le varie sottoreti degli edifici, ovvero tutte le apparecchiature esistenti nelle varie facoltà.


I ponti in tecnologia laser operano alla velocità di 155 Mbps, che è il bit rate caratteristico di Atm. Tale tecnologia consente di collegare due punti in vista tra di loro fino a 4 chilometri. A differenza del wireless, non si ha mai degrado di velocità (o funziona oppure no), sono più semplici da installare ed economici, ma risentono delle condizioni meteo, in particolare della nebbia. Quanto ai benefici economici, questi possono essere evidenziati paragonando il costo dei ponti ottici con quello delle linee cablate tradizionali, alla stessa velocità, offerte dai maggiori carrier.


Il processo di implementazione della nuova rete non ha presentato particolari problemi, eccetto quello della stesura dei cavi in fibra, dal momento che alcuni edifici, in particolare Palazzo Steri e l’Osservatorio Astronomico, sono storici e pertanto sono sotto la protezione della sovrintendenza delle Belle Arti. Le apparecchiature possono essere gestite centralmente da un sistema di network management a standard Snmp, un aspetto particolarmente apprezzato dal responsabile dei sistemi informativi dell’Università. In questa maniera, infatti, dal centro di calcolo è possibile verificare online qualsiasi tipo di anomalia, disallineamento e/o ritrasmissioni che si possono verificare nel network.


L’installazione dei ponti laser a 155 Mbps è solo l’inizio dell’evoluzione tecnologica dell’Università. Attraverso questo network, infatti, saranno trasportate tutte le applicazioni tra le varie facoltà e il Centro di calcolo, con l’utilizzo della stessa tecnologia per collegare altri edifici. La velocità delle connessioni dei ponti permette di risolvere problemi riguardanti trasmissioni con contenuti particolarmente pesanti.


Per il futuro si è ipotizzata la possibilità di installare anche ponti laser a 100 Mbps autoalimentati per evitare lavori di scavo tra edifici all’interno della cittadella universitaria. Una volta completato, l’intero progetto comporterà un investimento complessivo di circa 170/180mila euro.

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