Il test di tre dispositivi per collegare al computer una sorgente video come camcorder, videoregistratore, Tv color
4 marzo 2003 Vista la recente ma decisa tendenza a utilizzare il proprio
sistema come stazione multimediale per la creazione di filmati, abbiamo testato
tre dispositivi esterni in grado di fare da ponte tra una sorgente video esterna,
analogica o digitale, e il PC.
Non tutti i dispositivi sono uguali e si differenziano principalmente per la qualitÃ
della conversione. Quest’ultimo è infatti il maggior fattore
discriminante poiché influisce su parametri difficilmente modificabili
una volta acquisito il filmato. La definizione dei fotogrammi, la fluiditÃ
e la fedeltà delle immagini non sono infatti ritoccabili nemmeno attraverso
i sofisticati effetti messi a disposizione dai software di editing video.
La nuova generazione di convertitori provvede alla registrazione sul disco rigido
del filmato direttamente in formato MPEG (1 o 2), effettuando
la codifica in tempo reale. In questi casi, alla praticità del sistema
di trasferimento, si aggiunge il risparmio del tempo altrimenti necessario ai
codificatori software per la conversione del filmato da digitale non compresso
(incompatibile con i VCD, SVCD e DVD)
a MPEG; un’operazione complessa e mai effettuata in tempo reale, che nel
migliore dei casi si attesta su velocità pari a 2:1, cioè per un’ora
di sequenza filmata sono necessarie due ore di calcoli per la codifica.
A parità di chip di codifica, vanno invece presi in considerazione
gli accessori e i software compresi nel prezzo. Alcuni convertitori sono
dotati di lettore di memory card (rigorosamente multi-formato) provenienti da
fotocamere digitali, altri offrono uscite audio e video, consentendo così
di effettuare un’anteprima su un monitor TV di quanto si sta elaborando
sul PC. L’ultima grossa differenza riguarda il tipo di collegamento
scelto per dialogare con il personal. L’USB 1.1, con i suoi 12
Mbit/s di banda massima, è appena sufficiente a garantire la fluiditÃ
del filmato compresso e, anzi, limita le compressioni meno spinte creando qualche
clic indesiderato. Meglio orientarsi verso i bridge dotati di interfacce più
performanti come l’USB 2.0 (480 Mbit/s) o quella Firewire (400 Mbit/s).
Va infine sottolineato come un convertitore analogico/digitale difficilmente
può arrivare a sostituire una scheda dedicata al video montaggio,
come quelle proposte da Canopus, Matrox o Pinnacle.
Sebbene all’applicazione in tempo reale degli effetti e delle transizioni,
offerta da tali schede, potrebbe in qualche modo sopperire la nuova funzione di
anteprima in real time intergrata nei software (ad esempio Premiere 6.5), resterebbe
il problema della gestione dei filmati grezzi. Il programma Adobe, per citare
il leader del settore, preferisce infatti la manipolazione di file AVI anziché
MPEG, per lavorare sempre su frame di massima qualità .
Per aiutarvi nella scelta abbiamo testato tre kit di interfaccia (Adaptec
VideOh! DVD, Dazzle DVD Creation Station 200 e Terratec
Cameo Convert) le prove dei quali sono disponibili cliccando in basso.





