Si chiude un anno di transizione nel mondo Ict

La frenata degli investimenti e dei budget ha inciso su un 2002 che non ha proposto grandi novità tecnologiche o dei scenario, ma è comunque servito per consolidare tendenze già delineate e porre le basi per i futuro sviluppi, a ogni livello.

16 dicembre 2002 Questo 2002 potrebbe passare alla storia come l'”annus horribilis” dell’informatica. I segnali negativi erano già tutti presenti alla fine dell’anno passato (specie dopo l’11 settembre) e si sono puntualmente concretizzati nel corso degli ultimi dodici mesi.
Gli investimenti delle aziende utenti si sono contratti pesantemente, al punto da costringere gli analisti a rivedere più volte in “corsa” le loro stime di crescita (addirittura dall’8 all’1% per l’Italia, secondo Sirmi).
I costruttori hanno dovuto fare i conti con il relativo decurtamento degli utili e anche con il drastico deprezzamento dei propri titoli in Borsa. Stesse considerazioni per gli operatori di canale, mentre tra i fornitori di servizi hanno saputo tenersi a galla coloro che hanno approfittato di una certa tendenza all’outsourcing parziale.
Chi opera nel mondo Internet, al contrario, è stato investito in pieno dallo sboom della new economy.
L’ultima parte dell’anno ha mostrato qualche timidissimo segno di risveglio, ma sarà solo verso la primavera del 2003 che potremo capire se siamo di fronte a un minimo di ripresa o sarà stato solo un falso allarme.
In questo scenario complessivo, poche sono state, inevitabilmente, le sostanziali novità proposte dal settore. Le evoluzioni tecnologiche emerse sono andate, in generale, nella direzione di tendenze già evidenziate negli anni passati, mentre il mercato non ha registrato significativi mutamenti di scenario. Dietro l’apparente stasi, tuttavia, non è difficile individuare un complessivo lavoro di preparazione alle probabili evoluzioni che ci attenderanno nei mesi e forse negli anni a venire.
La rilettura di alcuni fatti e tendenze emerse nel 2002, dunque, ci può aiutare a capire mutamenti comunque in corso, che fanno sì che l’anno in chiusura non sia trascorso del tutto invano.
Riassumiamo per sommi capi quanto accaduto nel corso dell’anno.

Hardware

In linea di massima, si è confermata la “commoditizzazione” di un buona fetta del “ferro” che compone un sistema informativo aziendale. Nella generalizzata standardizzazione di macchine, componenti e periferiche, sono emerse due (molto) relative novità.
La prima è rappresentata dai Tablet Pc, promossi come format da Microsoft e supportati per ora da un numero nemmeno troppo elevato di costruttori. Si tratta del tentativo di coniugare un prodotto che abbia l’aspetto di un notebook e le caratteristiche di un palmare. Difficile che possa diventare uno standard come client aziendale, ma per impieghi specifici può essere un’alternativa interessante ai suoi “genitori”.
Il secondo filone innovativo deriva dai cosiddetti blade server, macchine di sottili dimensioni, che, quindi, possono più facilmente essere configurate in rack e si prestano ad applicazioni di ottimizzazione database o workgroup, per dirne alcune. Ibm ha mostrato di crederci, annunciando i propri BladeCenter, ma anche Dell, Hp e Sun hanno risposto per le rime, preconizzando un nuovo fronte di battaglia per il futuro, anche se sui volumi nessuno pare farsi grandi illusioni a breve.
Sul fronte architetturale, Intel, pur risentendo della flessione soprattutto dei pc, ha mostrato di poter tenere il passo evolutivo del recente passato, sia sui Pentium, arrivati a 3 GHz, sia sugli Itanium, approdati alla seconda generazione e ormai senza grandi rivali, visto che anche Hp pare intenzionata a chiudere prima del tempo gli sviluppi Risc.

Ambienti e applicazioni

Anno di assestamento, più ancora che di transizione, per i sistemi operativi. Nel mondo Windows, più importante sarà senz’altro il 2003, che ci dirà quale accoglienza avrà .Net Server, major upgrade dell’ambiente enterprise di Microsoft.
Principale antagonista su questo fronte resta Unix, che vede forse in Sun il sostenitore più attivo. Solaris 9 è partito bene, ma ha dovuto scontare un po’ di confusione dovuta ai ripensamenti sul supporto alle piattaforme x86, prima abolito e poi reintrodotto a furor di popolo.
Linux registra il crescente supporto di Ibm e un tentativo di maggior standardizzazione fra gli specialisti, con la nascita di UnitedLinux, consorzio nel quale sono confluiti gli sforzi di sviluppo di Caldera, SuSe, TurboLinux e Conectiva.
Poche novità e molte conferme arrivano dai principali filoni applicativi. La parola d’ordine ricorrente dell’anno è stata “Web service”, dentro la quale rientrano linguaggi, protocolli e standard vari da rispettare per chiunque voglia utilizzare Internet come pilastro tecnologico e interfaccia per i propri software. E, a quanto pare, tutti i big, dai database agli Erp fino alle applicazioni più specifiche, sono interessati.

Mosse di mercato

Non era certo questo l’anno giusto per programmare grandi acquisizioni o fusioni. Quella che ha catalizzato più di recente l’attenzione degli operatori, ovvero Hp-Compaq, ha trovato compimento nel corso del 2002, con la definizione di roadmap produttive e strutture di management. I primi veri risultati consolidati sono dell’ultimo trimestre e paiono meno peggio del previsto. Un buon segno, ma non ancora sufficiente per definire riuscita la clamorosa operazione.
L’unica mossa significativa dell’anno può essere considerata l’acquisizione di Silverstream da parte di Novell, che sancisce la definitiva metamorfosi verso i servizi dell’azienda cresciuta sui sistemi operativi di rete.

Reti e telecomunicazioni

Le batoste subite dai carrier hanno avuto riflessi su tutto il settore e ne hanno condizionato l’andamento di quest’anno.
Il mercato delle telecomunicazioni si sta ridisegnando, con la scomparsa o il riposizionamento di molti operatori. Il caso WorldCom, arrivata sull’orlo della bancarotta, ha tenuto banco, ma anche alcuni operatori nazionali, France Telecom in testa, hanno affrontato difficoltà senza precedenti.
Di riflesso, anche gli attori del networking hanno tenuto una condotta conservativa, per non parlare di chi, come Intel, è di fatto uscita dal settore.
Sul piano tecnologico, in attesa dell’arrivo dei servizi Umts, molto si è parlato delle tecnologie Wi-Fi e, più in generale, della diffusione del wireless nella vita sia dei consumatori che degli utenti aziendali. Le concretizzazioni di questi discorsi, tuttavia, si potranno avere solo a partire dal 2003.

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