Smau: un percorso per il business

Ovvero, non di solo consumer vive lo Smau. Un percorso per gli operatori del trade e per chi guarda alla tecnologia come asset strategico per le proprie attività

Nonostante diverse defezioni, anche quest’anno saranno in molti gli
espositori presenti a Smau 2002. I visitatori non dovrebbero mancare, anche se
un po’ spaventa l’iniziativa della vendita di prodotti (soprattutto consumer).
Meglio concentrare le proprie visite nei padiglioni di interesse e magari
saltare i giorni festivi di sabato e domenica.
Abbiamo selezionato per
l’utenza business una sorta di percorso tecnologico per evidenziare i settori di
mercato che in questo momento incontrano il particolare favore degli acquirenti.


Sicurezza innanzi tutto
I padiglioni 13 e 22 (ma
l’offerta “sicurezza” spazia anche nei padiglioni 11, 12 e 14) rappresentano una
tappa d’obbligo per gli operatori che si rivolgono alle imprese. C’è però da
osservare come il problema della sicurezza dei dati si sta facendo sempre più
pressante anche per l’utente casalingo, bersagliato da e-mail pericolosissime,
che allettano i malcapitati con le più disparate lusinghe ad aprire gli
allegati. Il mercato degli antivirus e firewall è in forte
crescita, dunque, anche nella fascia più bassa del mercato, con prodotti che
sono diventati talmente “domestici” da trovarsi sugli scaffali dei supermercati.
Ma il punto di forza per gli operatori rimane l’utenza aziendale, dove il
pericolo della perdita delle informazioni è considerato vitale per la
sopravvivenza stessa dell’azienda.
Pare, comunque, siano proprio le aziende
a considerare ancora poco il pericolo che può derivare da un attacco esterno ai
propri dati. Secondo una recente ricerca svolta da Sirmi, su un
campione di 300 imprese italiane, risulta che solamente
il 20%
di queste ha dichiarato di avere una strategia scritta
che definisce le regole
per mantenere la sicurezza dei propri sistemi
informativi, il 31% ha una politica scritta ma che si limita agli obiettivi di
sicurezza, mentre il 30% delle imprese intervistate ha una politica informale
riguardo il problema. Oltre l’80% del campione ritiene che i sistemi operativi
più vulnerabili siano Windows Nt e 2000, mentre gli ambienti Linux e Unix
sarebbero stati giudicati come più sicuri. Gli elementi di sicurezza più
frequentemente utilizzati dalle aziende risultano essere le password (92,7%),
l’amministrazione di rete (83,8%), la protezione e detenzione dei dati (83%),
l’amministrazione del sistema informativo (81,8%), l’architettura sicura (70%) e
le regole per l’utilizzo della posta elettronica (62,2%). Viene invece ancora
presa pochissimo in considerazione la possibilità di stipulare un contratto di
assicurazione contro i costi derivanti dalla perdita dei dati. Il 32% delle
aziende campionate ha dichiarato di non avere mai subito danni in seguito ad
attacchi ai sistemi informatici, mentre il 36% ha avuto modo di sperimentare la
pericolosità dei virus, riscontrando come danno l’inutilizzabilità dei sistemi.
Il 16% ha invece subito la perdita dei dati. Riguardo la perdita economica a
seguito dell’attacco, il 74% del campione ha dichiarato che è stata praticamente
nulla o che non è stata in grado di quantificarla, mentre il 19% ha affermato di
avere subito una perdita inferiore ai 1.000 euro. Evidentemente gli utenti non
riescono ancora ad avere una misura precisa dei danni effettivi a seguito di un
attacco.
In ogni caso, la maggior parte ha dichiarato di non avere
predisposto alcun budget per la spesa in dispositivi per la garanzia della
sicurezza dei dati aziendali. Si tratta, prevalentemente, di spese occasionali,
per firewall o per interventi sulle procedure di salvataggio e di backup. Rimane
quindi ancora molto lavoro da fare per gli operatori di informatica, che devono
riuscire a far crescere la cultura del management delle aziende clienti,
rendendoli consapevoli dei gravi rischi cui si espongono senza un’adeguata
protezione del proprio sistema. Un lavoro lungo che però potrebbe portare
effettivi vantaggi per chi sarà in grado di proporre delle soluzioni valide e ad
hoc a questi clienti così “insensibili”.


Cosa fai se il wireless non ce l’hai?
Uno dei giri che
riteniamo essere di maggior interesse è quello da studiare attraverso i
padiglioni 19 e 22. Ma l’offerta wireless spazia anche in concomitanta degli
stand dei padiglioni 11, 12, 15, 16 e 18. Perché una cosa è certa: i fili non li
vuole più nessuno. Oltre che dare fastidio, quell’intrico di cavi sotto la
scrivania significa l’esatto opposto di quella mobilità che va tanto di moda e
che fa riferimento a un popolo di “nomadi” che si muove soprattutto nei grandi
centri urbani e vuole essere sempre reperibile e in contatto con il mondo.
Bluetooth e Wi-fi sono termini ormai di uso comune in un
mercato che sembra offrire eccellenti opportunità. In base ai risultati di una
indagine pubblicata da Infonetics Research, infatti, il mercato
mondiale delle wireless Lan ha raggiunto i 392 milioni di
dollari nel secondo trimestre dell’anno in corso. Il 62% di questa cifra va
ascritto agli access point, mentre il 38% alle schede. Bene il consumer, che ha
pesato per il 55% sul totale, mentre il mercato enterprise si è aggiudicato una
fetta pari al 40%. Se la ripartizione viene fatta invece per geografie, al Nord
America va una quota superiore al 50%, mentre l’Europa si aggiudica qualcosa
come il 33% del mercato. E le previsioni parlano di una crescita del mercato.
Un’analisi confermata da John Gantz, direttore ricerche di Idc,
che in occasione del forum europeo dell’Information Technology, ha affermato che
le forze che guideranno la prossima ripresa sono quelle di Internet,
dell’integrazione dei processi aziendali, del mobile, della sicurezza e della
globalizzazione. “Wireless e mobilità spingeranno l’intero settore nel corso dei
prossimi dieci anni” è l’opinione di Gantz secondo il quale i dispositivi per
reti locali wireless cresceranno el 22% annuo da qui al 2006. Già alla fine del
2003 nelle famiglie europee ci saranno 20 milioni di utenti di servizi a larga
banda senza fili e il numero di siti Web ad alto contenuto transattivo
quintuplicherà fino a 10 milioni di siti nel 2006. Da sottolineare poi
l’interesse di un big come Intel che sta cercando di convincere
gli sviluppatori a realizzare adattatori wireless in grado di trasformare il
computer in un centro di controllo multimediale. Secondo la società di Santa
Clara i tempi sono ormai maturi per trasformare il pc in un centro di controllo
per tutte le attività multimediali.
Per sostenere questa tesi la società ha
mostrato il suo progetto per una nuova periferica chiamata Digital Media
Adapter
. Questa, che è parte dell’Extended Wireless Pc
Iniziative
(un insieme di toolkit per lo sviluppo di applicazioni per
la gestione di audio e video digitali), supporta la connessione wireless Wi-Fi e
dispone di una serie di connettori per collegare apparecchi audio e video
standard, attraverso i quali, per esempio, si posso inviare e ricevere file Mp3
o Wma. E se qualcuno fosse ancora perplesso sull’interesse dei grandi dell’It
per il wireless suggeriamo, prima di seguire il percorso che consigliamo
all’interno di Smau, di fare un giro all’indirizzo Internet
www.microsoft.com/hardware/broadbandnetworking per vedere cosa arriverà nei
prossimi mesi da Microsoft.


Erp a Smau
Anche a Smau il mondo Erp
sarà sicuramente in fermento (vedi soprattutto i padiglioni 19 e 22).
Forse più per le trasformazioni in atto da parte dei vendor (i grandi che vanno
verso le medie e piccole imprese, i piccoli che annusano anche il terreno della
media e grande azienda) che per la vera richiesta di mercato, ma ciò non toglie
che nei padiglioni dedicati a questo business l’interesse dovrebbe essere
“alto”. Vi segnaliamo alcuni tra gli espositori che saranno presenti, tenendo
conto anche di alcune tendenze in atto. La prima è legata all’allargamento del
mondo Erp all’Eerp (Extended Erp), vale a dire
ai software evoluti tecnologicamente, estesi non solo alla globalità dei
processi interni all’impresa, ma anche alla summa degli attori coinvolti nella
catena di fornitura, clienti compresi. Sistemi che, tuttora, si pongono come
asse portante “dell’essere azienda”, fondamenta di quelle soluzioni di supply
chain management, di customer relationship management e di e-procurement che
sembravano dover brillare di luce propria ma che ancora, perlomeno negli ultimi
due casi, si trovano sul trampolino di lancio. L’apertura a clienti, partner e
fornitori, interfacciando il sistema informativo al resto del mondo applicativo
è, dunque, un dato di fatto. E questo anche per la realtà specifica delle Pmi
che stanno riguadagnando il tempo perduto e possono trovare sul mercato
soluzioni sviluppate ad hoc e che tengono conto delle esigenze di budget e di
semplificazione. Non si può, tuttavia, negare che la sensibilità acquisita
derivi dall’interesse cresciuto attorno al grande tema dell’e-business e che la
tendenza sia ormai quella di costruire vere e proprie value chain, la cui spina
dorsale risiede proprio nella Rete. Superata la ritrosia delle imprese italiane
a confrontarsi con le nuove tecnologie, il Web ha assunto il ruolo di motore del
cambiamento e i vendor di Erp non si sono fatti pregare, spesso modificando,
anche ampiamente, la struttura dei propri software. L’evoluzione degli
Enterprise resource planning ha, inoltre, seguito la via della personalizzazione
e dell’outsourcing. I produttori non possono, infatti, prescindere dalla
modalità Asp (Application service provisioning), opportunità concreta di
business che ha spinto molti a stringere accordi di partnership con gli attori
che erogano il servizio. La verticalizzazione, poi, pare essere la vera
rivoluzione. Nel nostro Paese, infatti, i distretti industriali rappresentano
una realtà concreta che richiede forte specializzazione. Altra parola chiave
fondamentale è far capire al cliente che oggi come oggi l’azienda che si trova a
gestire deve diventare estesa.


E lo storage dov’è?
Molte le defezioni in questo
settore. Eppure continuano a crescere le esigenze di immagazzinamento dei dati
sia a livello professionale che consumer, in compenso si sono ridotti i costi e
i budget dei clienti. Ma lo scenario del segmento storage, nonostante la crisi,
rimane positivo e nel tempo dovrebbe essere tra i primi a risollevarsi.
Idc in una recente ricerca mostra come la realtà italiana sia
tra le migliori, infatti nel 2002 la totalità dello storage in Europa dovrebbe
crescere solo dello 0,4%, mentre in Italia la crescita prevista tocca il 4,4%.
La progressione per gli anni futuri (2003 e 2004) porterà prima verso il tetto
del 7% e poi a un suo netto superamento. Lo storage, dunque, è un segmento da
non sottovalutare all’interno del proprio portafoglio prodotti e Smau offre
possibilità di nuovi contatti e di visionare nuovi prodotti. Quasi tutte aziende
presenti si occupano della fascia medio-bassa del mercato e sono concentrate nel
padiglione 11, un ulteriore incentivo a valutare le opportunità senza eccessive
dispersioni dentro il recinto fieristico. Tra le eccezioni ricordiamo
Raidtec, situata al padiglione 12, un’azienda che produce
tecnologie Storage Area Network (San), Network Attached
Storage
(Nas) e soluzioni di Storage Management. Allo
Smau 2002 presentano prodotti Fibre Channel, con tecnologia a 2Gbit e nuove
unità Nas Snaz E6. Tornando al padiglione 11 troviamo Mactronics
Technology
, che distribuisce periferiche per pc, con particolare
attenzione per tutto quanto concerne lo storage: hard disk Seagate, controller
Raid Lsi Logic e molte altre soluzioni. Non lontano troviamo lo stand di
Hamlet, che offre soluzioni per la connettività e il networking
e i nuovi hard disk esterni Usb 2.0. Imation, vendor di
soluzioni rimovibili per il data storage, sarà presente nell’area “Musica e
intrattenimento”, esponendo tecnologie per l’archiviazione dati appositamente
studiati per il mondo consumer, tra cui DataPlay, rivoluzionario ed economico
supporto ottico dalle dimensioni estremamente ridotte. Iomega, invece, produce
soluzioni di storage semplici e ad alto valore per utenti che hanno necessità di
proteggere, memorizzare, catturare e condividere i propri file informatici.
L’offerta di Iomega comprende Drive Zip da 100Mb, 250Mb e
750Mb, Hdd, Nas, Peerless, Cd-Rw e soluzioni software. Con Iomega International
entriamo anche nel mondo software con prodotti come QuikSync (per il backup
automatico) e HotBurn (per il cd recording) che aiutano a semplificare la
protezione dei dati e la possibilità di condivisione (casa e ufficio). L’azienda
si occupa anche di reti, con i nuovi server Nas, con capacità che vanno da 120Gb
a 480Gb. Archos, società che progetta, produce e commercializza
mini unità periferiche per utenti in movimento, mostra al pubblico i nuovi
Jukebox Multimedia, i QDIsk e Ondio, che sono esposti presso lo stand Hotline.
Specializzata nel recupero dei dati informatici da qualsiasi tipo di supporto,
nello stesso padiglione trovate Datarecovery che dispone di una propria rete di
partner affiliati. Concludiamo con due società, la prima E-Group
ospita nel suo stand diversi marchi, tra cui produttori di dispositivi
per lo storage personale dei dati. In vetrina troverete il Pen Drive, un’unità
hard disk Usb esterna dalle dimensioni e dall’ingombro di una penna. Infine
Deepvine che produce e distribuisce con il marchio Adook una vasta gamma di
accessori per computer e ufficio tra cui sistemi di archiviazione per media,
memory pen e memory card.

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