Confermando un’intenzione gia annunciata qualche mese fa, il costruttore americano passer` al nuovo Unix a 64 bit che Ibm e Sco stanno sviluppando per Merced, abbandonando pregressivamente il proprio Dynix/ptx. Pronto,intanto, il modello Numa-Q 1000.
Sco trova in Sequent un nuovo alleato di ferro. La casa californiana,
infatti, ha confermato di aderire a pieno titolo al progetto Monterey,
ossia lo sviluppo di un nuovo Unix a 64 bit, nel quale si fonderanno
UnixWare e l’Aix di Ibm e che sarà pronto in tempo per la disponibilità
di
Merced, a metà 2000. Già al tempo dell’annuncio, Sequent dichiarò di v
oler
essere della partita e ora è chiaro che l’intenzione si tramuterà in
realtà, comportando il progressivo abbandono della propria piattaforma
Dynix/ptx.
Che Sequent penda soprattutto da lato Sco del progetto, si capisce dal
fatto che entro fine anno, sarà annunciato un Os ibrido, denominato
UnixWare/ptx, che si posizionerà come ambiente di fascia alta e costituir
à
una sorta di ponte verso l’evoluzione prevista per l’architettura Ia-64.
Questo sistema operativo sarà ancora basato su Dynix/ptx, ma conterrà Ap
i
UnixWare, per consentire di far girare pacchetti binari di "area Sco" senza
modifiche. L’ambiente, inoltre, offrirà il supporto per l’architettura Num
a
(Non Uniform Memory Architecture), il clustering e l’I/O multipath. Anche
Ibm darà il suo contributo, proponendo una versione di Db2 e alcuni
middleware Aix per UnixWare/ptx.
L’impegno verso Unix non farà comunque trascurare a Sequent il parallelo
supporto di Windows Nt.
Sul fronte hardware, intanto, l’azienda ha introdotto il nuovo server
entry-level Numa-Q 1000, in configurazioni da quattro e otto processori.
L’idea è che questo prodotto possa essere impiegato per sviluppare e crear
e
prototipi di applicazioni che poi saranno implementate sulle macchine di
fascia più alta, che possono scalare fino a 64 processori. Numa-Q 1000 pu
ò
girare sia sotto Unix che sotto Nt. L’architettura è a processore Pentium
II Xeon. Il modello quadriprocessore parte da 1 Gb di Ram e costa oltre
93mila dollari, mentre quello a otto processori raddoppia la memoria di
base e costa 189mila dollari.
Le buone notizie per Sco arrivano anche dal fronte finanziario. L’azienda,
infatti, ha chiuso il primo trimestre ’99 con un incremento dell’11% nel
fatturato, arrivato a 52,7 milioni di dollari e, soprattutto, con un deciso
recupero negli utili, passati nei dodici mesi da 424mila dollari a 3,1
milioni. La cifra, fra l’altro, ha superato anche le previsioni degli
analisti finanziari. Secondo il presidente e Ceo dell’azienda, Doug
Michaels, i risultati sono "il frutto della riorganizzazione avviata lo
scorso anno, che ha portato alla centralizzazione dei team di marketing e
vendite, per rifocalizzarsi su alcuni mercati verticali".





