Ritorna il marchio Sco al posto di Caldera

Decisione a sorpresa del distributore Linux, che riporta in vita l’azienda acquisita due anni fa, ne assume il nome e sposta il baricentro del proprio business verso Unix.

Sco torna a vivere. Dopo l’acquisizione da parte di Caldera circa due anni fa, il marchio storicamente legato allo Unix su pc aveva fatto spazio a quello del nuovo padrone, lasciando sottintendere un progressivo assoggettamento dell’esperienza tecnologica maturata in passato a quella, emergente, legata al mondo Linux. Invece, a breve distanza, ecco arrivare un drastico cambio di strategia, tale da convincere il management di Caldera a cambiare nome all’azienda a vantaggio del rinato acronimo di Santa Cruz Operation.

L’annuncio è stato dato dal Ceo, Darl McBride all’annuale conferenza degli utenti GeoForum, a Las Vegas e appare il frutto di un’attenta e realistica analisi della realtà odierna della società. L’eredità del canale indiretto di Sco (storicamente punto di forza dell’azienda californiana) è stata pesante e, soprattutto, indigesta per Caldera, che si è trovata a fronteggiare una rete di partner ostile al cambiamento. Inoltre, circa il 95% del fatturato deriva oggi dalle vendite Unix e, come ammesso dallo stesso McBride, Caldera ha un brand forte solo negli Stati Uniti, ma quasi inesistente in Europa. Da queste considerazioni deriva la decisione di ribattezzare la società Sco Group, nome che diventerà ufficiale dopo l’approvazione da parte degli azionisti.

Le vendite dei prodotti ex-Sco era andata calando dopo l’acquisizione, ma, secondo quanto enfatizzato dal Ceo recentemente nominato, OpenServer è tornato a crescere, almeno negli Usa, dopo cinque trimestri di declino. Il sistema operativo Unix rappresenta la quota più importante del fatturato di Caldera e UnixWare segue in seconda posizione. Su questi due prodotti, dunque, si fonderanno gli sforzi di sviluppo per i prossimi mesi. Il primo ha già in cantiere la versione 5.0.7, che sarà rilasciata in dicembre, mentre il secondo conserverà il proprio nome e non prenderà quello di OpenUnix 8.0, come previsto in un primo tempo per il prossimo major upgrade. Ai due ambienti, si affiancherà Sco Linux, nuova denominazione di OpenLinux, il cui core, peraltro, è destinato a essere utilizzato negli sviluppi legati al progetto UnitedLinux.

UnixWare sarà aggiornato alla versione 7.1.3 e offrirà compatibilità binaria e la Kernel Personality per applicazioni Linux. OpenServer, invece, uscirà con la release 5.0.7, che presenterà un rafforzato supporto Usb, nonché per le applicazioni Windows 98 e Me. In futuro, gli aggiornamenti dei prodotti Sco avverranno più sotto la forma di “update pack”, che non inserendo nuove feature nel prodotto principale.

Altra novità annunciata al GeoForum è Sco Biz, un tool di sviluppo per l’hosting di siti Web e l’e-business, rivolto alle piccole e medie aziende. Il potenziale bacino d’utenza è stato stimato da McBride in 20 milioni di realtà, solo un quarto delle quali, oggi, ha una presenza Web spesso di pura facciata. «Sco Biz può costruire un sito Web in pochi minuti – ha affermato il manager – legando applicazioni front e back office che girano su OpenServer». Il prodotto è basato sugli standard Xml, Soap e Wdsl ed è stato progettato sul software di sviluppo Vista.com. Nei piani della rinata Sco, questo applicativo dovrebbe essere una leva per acquisire nuova clientela, in aree di nicchia o presso le start up.

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