La crescita di Txt punta sulla focalizzazione in ambito supply chain

La società italiana si è specializzata nello sviluppo di soluzioni software mirate alla gestione dell’Scm per ritagliarsi una precisa connotazione in quest’area di mercato dell’It. Dopo l’ingresso in Borsa, proseguono gli obiettivi di espansione all’estero e il rilascio di nuovi prodotti.

La focalizzazione è alla base delle strategie di Txt e-solutions. La societa italiana, infatti, nell’ambito dell’It ha un preciso commitment, quello relativo allo sviluppo e commercializzazione di soluzioni software nell’area supply chain e customer management. Approfondiamo la conoscenza di questa realtà con il fondatore e presidente, Alvise Braga Illa.

Che realtà è oggi Txt e-solutions, come organizzazione e fatturato?


"Siamo circa 400 persone, di cui ben 150 dedicate alla ricerca, distribuite sul territorio. Il nucleo più grosso è a Milano, ma abbiamo centri anche a Genova, dove siamo in contatto con l’università, a Torino, Bari e Roma. Nei prossimi due anni il nostro obiettivo è di espanderci ulteriormente in Europa, dove siamo già presenti con sedi a Londra, Parigi, Berlino, Francoforte e Barcellona. Non escludo di avere in futuro sedi anche negli Usa, ma va detto che tra i grandi vantaggi portati dalla rivoluzione di Internet c’è anche quello di consentirci di essere ovunque, anche operando dall’Italia. Siamo organizzati in tre divisioni: Supply Chain, Polymedia, che di fatto è la supply chain dell’industria dei media, e Servizi. Nel 2001 abbiamo chiuso l’esercizio con 35,9 milioni di euro di fatturato, mentre per il 2002 prevediamo di arrivare a 50 milioni".

Una crescita del 66% è piuttosto ambiziosa visti i tempi che corrono.


"In effetti questi valori tengono conto del contributo di una piccola acquisizione, relativa a una divisione di Fininvest, che è confluita in Polymedia, che vale circa 10 milioni di euro, e delle spinte che pensiamo di ricevere dalle nuove sedi europee. Ma già nel primo trimestre siamo cresciuti del 46%".

Perché una focalizzazione così specifica di prodotto? Quali sono i plus che le vostre soluzioni offrono?


"Le nostre soluzioni consentono alle aziende la consegna dei prodotti nel modo più rapido possibile, con il minimo di magazzino se si tratta di un prodotto fisico, con il minimo di risorse se è un servizio, nell’obiettivo di rendere più performante l’azienda, consentendole anche di fare una propria strategia. La nostra offerta poggia su piattaforme standard, che fondamentalmente sono Microsoft e Unix, con l’obiettivo di essere all’avanguardia in fatto di tecnologie e di recepire sia i messaggi che vengono dai vendor che dal mercato. Attualmente, infatti, stiamo guidando la ricerca nel campo dei Web service, un’area che con il tempo diventerà sempre più importante".

Come si interfacciano i vostri prodotti con gli Erp che oggi sempre più affrontano il problema della supply chain integrata?


"I nostri prodotti sono già integrabili con i gestionali più diffusi, ma stiamo lavorando perché possano interfacciarsi anche con tutti gli altri. Instant communication, mobility, global position e un’informatica sempre più facile da usare sono i fronti su cui le nostre soluzioni devono giornalmente confrontarsi ed è per questo che siamo andati in Borsa, perché con i soldi ricevuti abbiamo potuto investire in ricerca e sviluppo in modo più mirato ed essere sempre più aperti. La verticalizzazione è un altro dei nostri fronti di ricerca, e attualmente siamo presenti nell’area fashion, in particolare tessile e
abbigliamento, casa, alimentare, meccanica e componentistica e anche nelle utility, dove il tema supply chain è soprattutto visto in un’ottica di servizi".


In definitiva che cosa vi differenzia dai vendor di Erp?


"Innanzitutto il nostro software è soprattutto decision support, quindi si interfaccia con gli Erp per prendere i dati che servono, ma l’obiettivo è di dare supporto al manager che gestisce la logistica e aiutarlo a prendere le decisioni migliori per il suo lavoro. Noi siamo focalizzati solo sull’area supply chain e customer management e ci proponiamo al mercato tramite una nostra rete di vendita diretta. Però collaboriamo anche con società di consulenza o integratori di sistema. Al nostro interno, tuttavia abbiamo dei consulenti che si devono interfacciare con il management del cliente e con i nostri partner consulenti, per vedere insieme come i nostri prodotti si possono inserire nel modo migliore all’interno di un’azienda".

Quali sono le tipologie di clienti che si rivolgono ai vostri prodotti?


"Attualmente i clienti sono le raltà medie che vanno dai 100 ai 500 milioni di euro di fatturato, ma siamo presenti anche presso le grandi aziende, organizzate per divisioni, che hanno sempre più l’obiettivo di ottimizzare le risorse interne, soprattutto in un momento in cui il mercato sta subendo un rallentamento. Se per certi settori, soprattutto le Tlc, prevediamo che la ripresa sarà più lenta, nell’informatica, invece, c’è un approccio più pragmatico: le imprese utenti vogliono spendere meno e fare le cose con gradualità. E in quest’ottica ci siamo trovati ben posizionati con la nostra offerta, perché molte aziende hanno deciso di approcciare il problema della supply chain per gradi e di optare per una soluzione facilmente implementabile e in grado di dare subito dei ritorni. Purtroppo le società europee sono state ultimamente penalizzate, in fatto di spese, da Anno 2000 ed euro che hanno assorbito molti soldi, per cui oggi la difficoltà di aziende come la nostra è quella di convincere i clienti che gli investimenti in quest’ambito sono però necessari per essere competitivi".

Dopo la disillusione dei portali, come sta andando, invece sul fronte Polymedia?


"In effetti è un’area che si è notevolmente frenata rispetto alle aspettative di due anni fa, per cui la società si è specializzata nelle aziende di media, cui offriamo un supporto sia per la creazione di grandi portali che nell’evoluzione della televisione. Pur con obiettivi ridimensionati, questa società sta operando con un certo successo sia in Italia che all’estero e ha un approccio più vicino a quello della system integration, in quanto operando in un settore meno maturo di quello della supply chain, ha bisogno di maggior supporto. Anche in quest’ambito la nostra strategia è quella di arrivare a offrire prodotti basati sugli standard".

La terza divisione Servizi è di supporto alle altre due?


"È infatti trasversale e ci offre delle tecnologie molto importanti, come l’affidabilità di sistemi informatici mission critical. Grazie a un accordo con Mercury Interactive, società di spicco nel monitoraggio di reti complesse di Internet, intranet e così via, noi usiamo la sua tecnologia a supporto dei nostri utenti".

In ambito ricerca, su quali nuovi prodotti siete impegnati?


"Nell’ambito della ricerca e sviluppo abbiamo la politica di rilasciare un prodotto importante all’anno. Oggi siamo pronti con una suite completamente nuova, la Supply Chain Enterprise, che sviluppa in modo ottimale il tema della collaborazione sia con i clienti, nella definizione del budget e dei piani di vendita relativi, che con i fornitori. Già oggi i nostri prodotti hanno elementi di questa collaborazione, ma con la nuova suite vengono molto rafforzati. Per esempio, questa soluzione applicativa può essere utilizzata da un’azienda italiana che ha delle società all’estero, per cui può servire tanti stabilimenti, una rete di distribuzione e di fornitori internazionali. Per quanto riguarda gli altri nostri prodotti, però, noi garantiamo sempre un upgrade delle release già in possesso dei nostri clienti. Questo approccio di voler proteggere nel tempo gli investimenti già fatti è molto importante per dare credibiltà al mercato e per rafforzare la nostra immagine di software house europea capace di confrontarsi con serietà con i competitor internazionali e d’Oltreoceano. Perché sono convinto che l’Europa sul fronte del software non abbia perso il treno, come molti dicono, ma che possa ancora giocare delle valide carte".

Voi siete andati in Borsa prima del fatidico scoppio della bolla speculativa legata a Internet. Come sta andando?


"Noi siamo andati in Borsa per raccogliere i fondi necessari a finanziare gli investimenti all’estero e i nuovi prodotti. E oggi stiamo facendo quanto ci eravamo prefissati. Naturalmente, nel frattempo nell’area di attività di Polymedia abbiamo un po’ riorientato le strategie, in quanto il mercato dei portali ha un po’ cambiato faccia, mentre nella supply chain stiamo seguendo la strada che avevamo a suo tempo annunciato: cioè moduli e verticalizzazioni. L’importante è che presentiamo agli investitori una società con i conti economici a posto. Inoltre, oggi Txt dispone di una liquidità che supera i 30 milioni di euro, percui abbiamo la possibilità di spendere per portare avanti il nostro piano industriale. Attualmente stiamo anche valutando l’acquisto di società all’estero, che ben si possano integrare con la nostra offerta. Certo le difficoltà ci sono, ma le guardiamo anche in faccia e le affrontiamo".

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