Il telefonino come un pc con Bware Technologies

La software house milanese, specializzata nello sviluppo di applicazioni mobili, propone una soluzione per le aziende

Il telefonino come il pc, per ricevere e-mail, leggere allegati (anche pdf), rispondere e inoltrare i messaggi, accedere a informazioni in tempo reale o ai data base della propria azienda. Tutto questo grazie a m:work di Bware Technologies, azienda milanese che dal ’98 si cimenta con le applicazioni per cellulari, lavorando per conto di Tim e altri operatori. Dagli sviluppatori di Bware hanno preso vita, infatti, format di successo quali Super Sms, TimCafé e PhotoAlbum di Tim, esperienze che hanno permesso all’azienda di conoscere a fondo i software dei cellulari, oltre che i Wap gateway e le tecnologie correlate.
Competenze, queste, piuttosto rare, dato che il settore è ancora immaturo e in rapida evoluzione. “Il mercato è 8-10 mesi in anticipo rispetto all’utenza – spiega Paolo Ventafridda, amministratore delegato della società – e completamente dipendente dai fornitori. Noi gestiamo 120 diverse categorie di telefoni, considerando che ogni modello può avere più versioni del software”. Il vero problema, che complica lo sviluppo delle applicazioni mobili sul telefonino, è che il software non è aggiornabile (con l’unica eccezione di Siemens), ovvero non è possibile scaricarne una versione aggiornata quando viene rilevato un baco, cosa che normalmente avviene con i computer. “Dobbiamo conoscere ed evitare i problemi di ogni versione – dice il manager – E’ uno sforzo immane, non solo per scrivere le pagine Vml, ma anche per risolvere i problemi di visualizzazione”.
Malgrado questi evidenti limiti di interoperabilità, che secondo Ventafridda non saranno risolti prima del 2004, Bware ha sviluppato la soluzione m:work in modo che possa funzionare su qualunque telefono Wap, anche sui modelli del ’99 (Gprs o no) senza ridurre le funzionalità, ovvero prendendo il massimo comune denominatore di tutti. Non è richiesto, dunque, nessun investimento sull’hardware, in controtendenza rispetto a chi punta sui palmari o su appliance dedicate tipo il Blackberry: secondo il manager di Bware, piuttosto che investire in un nuovo terminale conviene usare il pc portatile.
Con m:work ogni azienda potrà personalizzare le applicazioni e avere accesso rapido alle informazioni di interesse. “I portali generalisti non hanno attecchito – commenta Ventafridda – perché servono poche informazioni davvero utili. Noi ci limitiamo ad aggregare le informazioni già disponibili su Internet”.
Quanto all’utilizzo del Gprs, il manager contesta l’idea ormai diffusa che si tratti di una soluzione poco economica. “Costa da 10 a 100 volte meno degli Sms – spiega. E’ caro solo se usato per collegarsi a Internet, ma non è lo strumento adatto per far questo. E’ invece, ideale per le applicazioni aziendali, poichè la tariffazione è a volume, non a tempo: una volta ricevuto il file, posso leggerlo con tutta calma”.
Bware è in rapida crescita: impiega oggi 30 persone, un numero destinato a raddoppiare entro fine anno, con l’arrivo di nuovi sviluppatori e ricercatori. Il 2001 si è chiuso con un utile di un miliardo e 400 milioni di lire.

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