Ximian cede su Mono: open-source, ma non del tutto.

L’ambiente di sviluppo avrà una licenza con poche restrizioni ma non del tutto free. È il prezzo da pagare per le collaborazioni “nobili” con Intel e Hp.

Ximian, azienda che si dedica a migliorare il sistema operativo Linux per l’utenza privata, ha cambiato filosofia nei riguardi di Mono, software open-source che sarà coperto da una licenza molto poco restrittiva, ma non Gpl.
Con questa decisione la società si aggiudica una parte da protagonista nel progetto, destinato a duplicare il software .Net di Microsoft. Mono era inizialmente coperto dalla licenza Gpl, la stessa che regola Linux, ma Intel, che partecipa sviluppando le fondamentali ‘class libraries’, non vede di buon occhio l’open-source totale. Miguel de Icaza, co-fondatore di Ximian, ha confermato: «Lavoriamo con Intel e Hewlett-Packard. Abbiamo dovuto fare questa concessione».

La nuova licenza per le class libraries di Mono è derivata da quella che copre il software Xfree86, impiegato nella grafica di Linux. Microsoft, che aveva minacciato azioni legali, sembra meglio disposta nei confronti di questo tipo di licenze chiamate “tipo Bsd”. L’80% dei programmatori che lavorano al progetto si è dichiarato favorevole all’adozione di questo compromesso; non è affatto d’accordo invece Richard Stallman, padre fondatore del movimento open-source e creatore della licenza Gpl: «La cosa non gli piace -ha commentato De Icaza- perché permette alle aziende di trarre profitto dal software».

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