Tra le pieghe della recessione c’è dell’altro

Quella che qualche mese fa veniva dipinta come fase di recessione economica, legata soprattutto alle defaillance finanziarie delle aziende tecnologiche, si sta in realtà sempre più delineando con i contorni di un altro fenomeno, per certi versi altrett …

Quella che qualche mese fa veniva dipinta come fase di recessione economica, legata soprattutto alle defaillance finanziarie delle aziende tecnologiche, si sta in realtà sempre più delineando con i contorni di un altro fenomeno, per certi versi altrettanto preoccupante: quello della restaurazione. È vero che molte realtà hanno dovuto rivedere le proprie stime di bilancio per i trimestri a venire, ma in generale si parla pur sempre di minori profitti e non certo di disavanzi o indebitamenti. A parte il mondo della new economy, nel quale gli utili erano per la stragrande maggioranza delle aziende ancora un miraggio.
Nulla di nuovo per loro, quindi. Il diffuso allarmismo di questi ultimi mesi è servito, in sostanza, a far rientrare nei ranghi un po’ di realtà che stavano effettivamente introducendo nuovi modelli di business, oggi giudicati perdenti, ma solo perché non in linea con la corrente impostazione dell’economia di mercato.

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